Annettere all’Abruzzo quattro comuni del Molise? Iter troppo complicato, meglio unificare i servizi e costruire “un ospedale da 500 posti letto per il Vastese e il Basso Molise”. Francesco Menna è scettico sulla proposta del comitato che vuole la secessione di Termoli, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Campomarino, ma non chiude la porta a un accordo, anzi rilancia.
Nei giorni scorsi, la sindaca di San Salvo, Tiziana Magnacca, si era schierata dalla parte dei promotori della petizione [LEGGI].
Il sindaco di Vasto, invece, vuole un’intesa che migliori la qualità della vita dei residenti e crei un sistema turistico integrato: “A quelle comunità e a quei sindaci – afferma il primo cittadino di Vasto – dico che l’annessione è impossibile, perché la procedura è complicata e richiede la revisione costituzionale. Ciò che invece si può fare è stringere accordi di confine per gestire tutti insieme i servizi da erogare ai cittadini”.
Sono trascorsi 21 anni dall’acquisto dei terreni di contrada Pozzitello, al confine tra Vasto e San Salvo, ma del nuovo ospedale comprensoriale nemmeno l’ombra. Un cavallo di battaglia di tutte le campagne elettorali. Menna lancia una nuova proposta: “Facciamo un unico ospedale Vasto-San Salvo-Termoli da 500 posti letto e con la sala emodinamica”, la struttura che può salvare la vita alle persone colpite da infarto, altra promessa elettorale non mantenuta perché non ci sono i numeri: secondo le linee guida internazionali, con meno di 250 interventi l’anno non si può avere una sala emodinamica.
Servizi, sanità, ma anche turismo: “Un accordo di confine – aggiunge il sindaco – sarebbe utile anche per creare il brand territoriale Costa dei Trabocchi, che renda facilmente fruibile il litorale ai turisti con collegamenti dall’aeroporto di Pescara fino al porto turistico di Marina di Montenero”.