Operazione dell’ufficio Circondariale marittimo di Vasto che, sotto il coordinamento della capitaneria di porto di Ortona, ha scoperto diverse violazioni di natura amministrativa e penale sulla tracciabilità dei prodotti destinati alla somministrazione in numerosi ristoranti e in alcuni casi il possesso di datteri di mare. In quest’ultimo caso i trasgressori sono stati deferiti all’autorità giudiziaria e il prodotto distrutto (circa un chilo).
I militari sottolineano, soprattutto, i danni ambientali causati dall’illecita asportazione dei datteri: “Al di là della protezione del dattero di mare (Lithophaga lithophaga), la pesca di questo mollusco bivalve è severamente vietata dalla legge per motivi ben più importanti. Molti ignorano gli incalcolabili danni ambientali che un solo pescatore di datteri produce sul fondale marino roccioso con la sua attività illecita”.
“Per prelevare i datteri è necessario frantumare la roccia in cui il bivalve scava dei fori dove vive nascosto. Lo strato superficiale degli scogli sommersi viene distrutto a martellate, e ogni animale o vegetale insediato sulla roccia è destinato a soccombere. Si parla di una vera e propria desertificazione delle scogliere sommerse che permangono in uno stato impoverito, con valori di biodiversità molto bassi”.
“I controlli sulla filiera ittica continueranno anche nei prossimi giorni, per verificare la corretta tracciabilità ed etichettatura dei prodotti della pesca, e il divieto di pesca di specie protette e di esemplari sottomisura, a tutela del consumatore e delle risorse ambientali marine”.