Un incontro urgente. Lo hanno chiesto al prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, i rappresentanti dei lavoratori della Fondazione Mileno di Vasto, cui lo stipendio è stato dimezzato a causa dei ritardi dei fondi regionali per le strutture sanitarie accreditate.
Sono in stato di agitazione dalla scorsa settimana i circa 300 dipendenti dell’Istituto San Francesco di Vasto Marina e delle altre dieci strutture riabilitative che fanno capo alla Fondazione, gestita dall’Ordine minore dei frati cappuccini d’Abruzzo. Il direttore del gruppo intitolato a padre Alberto Mileno, fondatore del San Francesco nel 1965 ha detto che i conti., al momento, sono in rosso: mancano quasi 6 milioni di euro dovuti dalle Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, L’Aquila-Avezzano-Sulmona, ma anche dall’Asrem (l’azienda sanitaria regionale molisana), dalle Asl di Foggia e Bari e da 55 Comuni.
“Il perdurare del totale silenzio della Fondazione”, scrivono in una nota congiunta i rappresentanti dei sindacati confederali, “aumenta la rabbia, genera incertezze e desta grande preoccupazione nei 300 dipendenti che, incolpevolmente, hanno percepito solo il 50% dello stipendio dovuto. Nell’attuale situazione di crisi la paura percepita è comprensibile, in quanto in un passato non troppo lontano i lavoratori hanno avuto seri problemi per la irregolarità dei pagamenti degli stipendi. Tuttavia è ancora più assordante il silenzio da parte del padre provinciale dell’Ordine, che non può non ricordare gli anni contrassegnati dalla mobilitazione del personale e delle forze sociali al fine di salvaguardare sia gli interessi aziendali, sia i livelli occupazionali. Temiamo che, inevitabilmente, il prolungarsi di questa oscura situazione potrà, nel breve periodo, accendere un clima di forti tensioni e instabilità negli ambienti di lavoro, motivo per cui le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno chiesto un urgente incontro al prefetto di Chieti, allo scopo di risolvere urgentemente una serie di problematiche di ordine economico e contrattuale”.
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