Nella Azzardopoli abruzzese sono troppi, uno su due, gli studenti che cercano di far soldi scommettendo. Anche tra i minorenni, cui “il gioco è proibito”, ricorda la dottoressa Paola Fasciani, direttrice del Ser.D. della Asl Lanciano-Vasto-Chieti che, nei giorni scorsi, a margine della presentazione del libro Jackpot dell’anima, ha fornito i risultati dello studio Azzardopoli: il gioco d’azzardo tra la popolazione studentesca e la popolazione generale in Abruzzo, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con il Servizio prevenzione e tutela sanitaria della Regione Abruzzo sulla base dei dati raccolti negli studi Casos 2018 (consumi d’azzardo: studio osservazionale fra gli studenti) e Studio Gaps 2019 (gambling adult population survey). I numeri generali dicono che all’Abruzzo va la maglia nera dell’azzardo: è la regione con la maggiore spesa pro capite in scommesse [LEGGI].
L’indagine sui giovani ha coinvolto 24 scuole abruzzesi e si riferisce ai dati del 2018. Al questionario hanno risposto oltre 2100 ragazzi, di cui il 52% di genere maschile e il 59% di minorenni.
Il 49% degli studenti ha giocato almeno una volta nella vita, mentre quasi la metà, il 46% lo ha fattoa una volta nei 12 mesi precedenti lo studio e oltre il 10% ha un comportamento di gioco definibile a rischio (6,5%) o problematico (4%).
Le percentuali sono superiori alle medie italiane elaborate sulla base dei dati Espad Italia: il 43,5% dei minorenni abruzzesi ha scommesso nel 12 mesi compresi tra dicembre 2018 e lo stesso mese del 2019, mentre il dato nazionale è del 37,3%.
La provincia abruzzese in cui i ragazzi hanno giocato di più nei 12 mesi di riferimento della ricerca è Chieti, con un totale del 46,3% comprensivo di maggiorenni e minorenni, seguita da L’Aquila con il 45,9%, Pescara e Teramo alla pari con 45.
Tra i molti tipi di azzardo, quasi 8 ragazzi su 10 preferiscono le scommesse calcistiche, mentre le ragazze tentato la fortuna soprattutto col Gratta & Vinci, che coinvolge oltre l’80% delle scommettitrici e, nella media complessiva, la lotteria istantanea si impone al primo posto sia tra i maggiorenni che tra i minorenni di entrambi i sessi. I giocatori problematici si dedicano soprattutto a slot machine e videolottery (48,5%), scommesse calcistiche (78%) o su altri sport (34%), scommesse su altri eventi (22,7%) e poker texano (34,1).
Spesso l’attitudine al gioco è alimentata dalle false credenze: oltre la metà dei giovani, problematici e non, crede si possa diventare ricchi giocando d’azzardo e più di uno su 10 che conti anche l’abilità del giocatore su Bingo (14,5% tra i non problematici e 12,1 tra i problematici), slot machine e videolottery (10% tra i non problematici e 14 tra i problematici), mentre oltre il 30% sostiene che l’abilità sia necessaria nelle scommesse su eventi non sportivi. Il 37,1% dei problematici gioca da 2 a 4 volte al mese e c’è anche un 13,9% di giovani e giovanissimi che lo fa più di 6 volte alla settimana.
Nei mesi scorsi, Zonalocale ha pubblicato i dati preoccupanti che riguardano Vasto [LEGGI], Lanciano [LEGGI] e il Vastese [LEGGI].