Elio Baccalà è stato eletto nuovo presidente del consiglio comunale di Vasto, dopo le dimissioni di Mauro Del Piano, ma le modalità dell’elezione, al secondo turno e con tre componenti della maggioranza che non hanno scritto il suo nome sulla scheda, hanno aperto un confronto politico iniziato già questa mattina in aula, con le dichiarazioni post-voto dei consiglieri.
Molte le critiche da parte dell’opposizione che, pur riconoscendo la validità e lo spessore di Baccalà, ha rimarcato come il voto odierno evidenzi “le frizioni interne alla maggioranza”, come ha spiegato Vincenzo Suriani di Fratelli d’Italia.
[ads_dx]C’è poi una nota, firmata da D’Alessandro, Cappa, Giangiacomo, D’Elisa, Suriani, Prospero e Laudazi, in cui si sostiene che “una pseudo-maggioranza, dilaniata da profonde spaccature interne, ha costretto alla seconda votazione, per essere eletto presidente del Consiglio (il terzo presidente della legislatura), un gentiluomo come Elio Baccalà. Non solo: alla seconda votazione ben tre franchi tiratori hanno dimostrato, dopo le dimissioni di Luciano Lapenna da segretario del Pd, che la guerriglia è soltanto all’inizio. Peppino Forte e Francesco Menna avevano le tipiche facce da unità di crisi, mentre altri Consiglieri volgevano lo sguardo risentito verso i possibili traditori. Il tutto alle spalle di una città che ha enormi problemi, dopo tante promesse non mantenute.
L’Amministrazione Menna, dopo il voto di oggi, si avvia lentamente e stancamente a concludere un mandato che sarà ricordato per una sorta di inconsistenza cronica. I problemi personali, la sete di poltrone, le diatribe sulle poltrone hanno impedito di affrontare i temi urgenti che i cittadini chiedono di risolvere. Vasto affonda, assiste a una decadenza irreversibile, mentre la pseudo-maggioranza giochicchia con ricatti e ricattucci. Anche oggi, dopo il primo voto, Francesco Menna ha perso l’ultima, grande occasione: dimettersi e prendere atto che sta tentando di fare il Sindaco, che sta preparando la ricandidatura, da sopportato, soltanto perché non c’è un altro da mettere in campo. Squadra che vince non si cambia, si dice di solito. Ma questa è una squadra che ha perso su tutti i fronti”.