Incentivare turismo sostenibile cercando di innescare meccanismi positivi che limitino lo spopolamento. A Dogliola prende corpo il progetto di un albergo diffuso per recuperare le abitazioni ora chiuse del caratteristico centro storico.
Il progetto è ancora alle battute iniziali, prende il nome di Vicus Dogliole e ieri pomeriggio è stato presentato in Comune suscitando curiosità e interesse. L’idea di Letizia Pizzola, Lorella Ferrara e Renzo Tollis è stata sposata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rocco D’Adamio che si è messa a disposizione dell’iniziativa.
[ant_dx]TURISMO SOSTENIBILE – La proposta sembra porsi sulla falsariga dell’esperienza del borgo aquilano di Santo Stefano di Sessanio, ma con una sostanziale differenza. “Qui – spiega a zonalocale.it Letizia Pizzola – non c’è un imprenditore che acquista le case e le recupera come a S. Stefano, il nostro intento è invogliare le persone a fare squadra e a proporre idee da portare avanti insieme. Già nell’incontro di ieri sono venute fuori diverse richieste, in molti hanno chiesto di non limitarci al ‘mangiare e bere’, ma che questo progetto sia un’occasione per rivalutare i sentieri, le fontane, la chiesa e per creare cultura. Sicuramente ci sono tante buone idee alle quali manca solo lo stimolo per partire”.
Come accennato, l’obiettivo è “fare turismo sostenibile, diverso da quello di massa. Il modello che abbiamo in mente è inclusivo: non si viene solo a fare la vacanza, ma a fare un’esperienza. Il turista viene ospitato da una comunità accogliente che gli insegna le tradizioni, lo porta in giro, gli fa scoprire i luoghi, gli interessi. Questo tipo di ospitalità diffusa si sposa con un borgo come Dogliola permettendo di rivalutarlo e far sentire le persone partecipi del progetto”.
I TEMPI – La sfida è essere pronti già a nei prossimi mesi perché grazie ai contatti con gli altri Paesi europei, c’è già un ampio bacino di potenziali turisti esteri che potrebbe coprire i mesi che vanno da fine maggio a ottobre. Il primo passo è quindi trovare la disponibilità dei proprietari per affittare le case nel centro storico, renderle idonee alle normative vigenti e accessibili, ma non solo. “Il nostro ruolo – continua Letizia Pizzola – sarà anche creare un fil rouge tra tutte le stanze, realizzare un tema unico in linea con la tradizione abruzzese. Ciò che sarà guadagnato sarà rinvestito nel centro storico per acquistare le case oggi diroccate o in cattive condizioni, spesso di proprietà di eredi ormai lontani migliaia di chilometri, per restaurarle conservandone quanto più possibile la forma originaria“.
L’obiettivo ambizioso non si limita al successo dell’iniziativa imprenditoriale. La speranza è quella di innescare effetti positivi: “Una brezza nuova da portare in un paese di questo genere. Oltre a un’amministrazione davvero aperta, abbiamo incontrato tante persone squisite che uscivano per strada incuriosite invitandoci a entrare o proponendosi come guide. Abbiamo visto tanta voglia di fare, per questo speriamo che si inneschino attività locali di supporto all’ospitalità diffusa che riescano magari a limitare gli effetti dello spopolamento permettendo alle nuove generazione anche solo di valutare se restare”.
Solo il tempo dirà se Vicus Dogliole riuscirà a concretizzarsi come una delle prime esperienze di albergo diffuso nel Vastese, intanto testimonia la volontà di creare un’alternativa in quell’entroterra rivelatosi già apprezzato da turisti esteri (la stessa Dogliola, ad esempio di recente è finita, insieme ad altri comuni del Vastese, in una puntata di House Hunters International, LEGGI).
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