Migliaia di pezzi smontati da auto rubate in provincia di Chieti, Foggia e Bari sono stati trovati dalla polizia in una rivendita di ricambi d’auto a Cerignola. L’operazione è stata portata avanti dalla Task Force istituita dalla questura di Foggia per contrastare il fenomeno dei furti di auto e del riciclaggio delle relative parti componenti.
“All’interno dell’attività sono state rinvenute migliaia di singole componenti appartenenti ad autovetture di diverse marche e modelli, di recente costruzione – spiega una nota della questura di Foggia -. Più precisamente: 1175 sportelli e portiere; 397 portelloni posteriori; 200 cofani; 412 paraurti; 229 gruppi frizione; 139 cambi; 225 scatole guida; 53 cruscotti; 85 cappelliere; 599 gruppi ottici anteriori e posteriori; 58 organi motore; 6 sellerie; 53 parafanghi; 346 avantreni; 58 marmitte; 145 masse radianti; 44 turbine; 240 pneumatici completi di cerchi; 317 ponti posteriori e assali anteriori; 147 volanti; 38 tettucci panoramici; 19 tunnel centrali; 135 apparati multimediali e 148 sotto porte.
[ads_dx]Da accertamenti effettuati a campione è emerso che diverse delle componenti rinvenute sono risultate di illecita provenienza in quanto provento di numerosi furti consumati nelle Province di Foggia, Bari e Chieti. Al fine di effettuare ulteriori accertamenti sulle rimanenti parti di autovetture, tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro. Anche l’intera area su cui insiste l’attività commerciale è stata sottoposta a sequestro”.
Il titolare dell’esercizio è stato denunciato per ricettazione e riciclaggio. “La Task Force – prosegue la nota – ha operato sotto la direzione di un funzionario della Polizia di Stato del Commissariato di Cerignola. All’operazione hanno preso parte militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza nonché specialisti della Polizia Stradale, personale della Polizia Ferroviaria e del Reparto Prevenzione Crimine. L’organismo si è avvalso anche della preziosa professionalità di personale esperto appartenente all’Ispettorato del Lavoro e allo S.P.E.S.A.L. dell’ASL che hanno rilevato la presenza di tre dipendenti non in regola con le norme contrattuali di lavoro”.