Spesso ci troviamo a raccontare le storie di giovani che partono da questo territorio e, con tanto impegno e passione, portano avanti importanti percorsi professionali nei luoghi che li accolgono. Allo stesso modo, però, ci sono tanti giovani che scelgono di restare e, altrettanto impegno e passione riescono a conquistare importanti traguardi personali e nel mondo del lavoro ma che, spesso, non trovano la meritata valorizzazione. Ed ecco che, in una delle nostre riunioni di redazione, abbiamo deciso di iniziare a conoscere “Quelli che… restano”. Incontreremo tanti under 40 che, nel nostro territorio, si danno da fare ogni giorno per la loro crescita e, perché no, per quella di questo lembo a sud dell’Abruzzo.
“Ho avuto la fortuna di girare l’Italia per il mio lavoro, che è anche la mia passione, ma Lanciano, la mia ‘base’ non la cambierei per nulla al mondo”. Così Federica Roselli, 32 anni, lancianese doc, fotografa da sempre per lavoro e per passione racconta la sua scelta di fare un lavoro così particolare, a 360 gradi, da Lanciano.
Dalle feste di compleanno, alla finale di Champions League, ha portato la sua macchinetta un po’ dovunque, ma poi a dormire, ha sempre preferito farla stare a Lanciano perché si sa, l’aria di casa è sempre la migliore.
“La prima macchinetta mi è stata regalata da piccolissima e da allora non ho mai smesso di scattare. – racconta Federica a Zonalocale – A scuola ero la fotografa ‘ufficiale’ delle gite, delle feste e a casa, quando papà mi regalava dei rullini, per me era una gioia. Anche quando mia sorella Piera mi rubava la macchinetta per fotografare le sue bambole”. E così già dalle scuole superiori aveva capito che quello che riusciva a vedere attraverso l’obiettivo, seppur con sacrificio e difficoltà, sarebbe stata la sua vita.
“Inizialmente ho deciso di restare perché allora non c’era tantissima concorrenza. – dice Federica – Poi ho capito [mar_dx] che restando qui, con la qualità della vita del nostro territorio e la nostra posizione strategica avrei potuto lavorare all’occorrenza fuori, ma nello stesso tempo, provare a farmi un nome ed un percorso mio qui”.
È stato difficile? Molto. E in alcuni momenti lo è ancora, ma poco più che trentenne, Federica può dire di essersi ritagliata un suo spazio come fotografa sportiva e non solo. “Da Lanciano tante volte ho preso e sono partita per migliaia di chilometri, – racconta ancora Federica – in gran parte degli stadi d’Italia per fotografare le partite di calcio, dal campionato alla finale di Champions a Berlino nel 2015, ma anche alle udienze del Papa. Ho dovuto anche reinventarmi ed imparare fare tanti tipi di fotografia diversi. – sottolinea – Non solo sport, ma anche fotogiornalismo (Federica è anche giornalista dal 2013, ndr), matrimoni e occasioni particolari. Non ho orari, non ho contratto e spesso lavoro in condizioni difficili, ma giro l’Italia, faccio quello che mi piace e tengo stretto il legame con la mia terra”.
Un legame che tiene stretto con amicizie, passioni, tradizioni, ma anche lavoro. Infatti Federica, tra una trasferta lavorativa e l’altra, è ormai da quattro anni la fotografa ufficiale del Mastrogiurato, storica manifestazione lancianese che continua a sceglierla come professionista di riferimento.
“Il lato negativo? Questa è una regione che, lavorativamente, offre poco ed è difficile restare a galla con queste poche possibilità. – dice con rammarico Federica – Oggi la concorrenza è aumentata, soprattutto quella ‘sleale’. Di chi è fotografo per hobby ma rosicchia spazio a chi, come me, ne ha fatto un lavoro con tanto di partita IVA”.
Un lavoro difficile, dunque, fatto di sacrifici, chilometri e difficoltà che però, messi sulla bilancia, pesano meno delle soddisfazioni. “Restare è stata una scommessa, per me, per chi mi sta intorno e anche per il territorio. – conclude Federica – Ma il coraggio che serve per restare è, poi, ampiamente ripagato dalla bellezza di avercela un po’ fatta”.
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