Lungaggini e rallentamenti nel ritorno all’Anas del ponte “Sente”, è quanto denuncia il consigliere regionale del Molise Andrea Greco (M5S) che minaccia di incatenarsi davanti all’ingresso del viadotto chiuso da oltre un anno.
Greco ricostruisce le ultime tappe della vicenda sulla propria pagina Facebook. Il passaggio all’Anas dell’infrastruttura sembrava ormai imminente, ma la pratica sarebbe ferma negli uffici della Provincia di Isernia, attuale ente di competenza.
Il giorno del primo anniversario della chiusura, i cittadini della zona hanno protestato contro le lungaggini per riaprire il ponte. Tra i più svantaggiati dalla situazione ci sono i cittadini dell’Alto Vastese che raggiungevano Agnone per i servizi essenziali, scuola e lavoro. Da più di un anno, i tempi di percorrenza sono lievitati [LEGGI].
[ant_dx]”Dopo il finanziamento da 2 milioni di euro – scrive Greco nel suo resoconto della vicenda – inserito nel decreto Genova, con un emendamento a firma di Carmela Grippa e Antonio Federico, e a seguito di una serie infinita di problematiche e lungaggini, l’unica soluzione possibile sembrava quella di fare eseguire i lavori da Anas, dato che la Provincia ha dimostrato e detto di non avere le capacità necessarie”.
“Ad ottobre, proprio per favorire questo passaggio, abbiamo promosso un incontro al ministero delle Infrastrutture ed eravamo seduti al tavolo con il viceministro Giancarlo Cancelleri e i vertici di Anas insieme alla Regione Molise nella persona di Vincenzo Niro e il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci. In quella sede si stabilì che si doveva immediatamente sottoscrivere la convenzione con Anas per l’esecuzione dei lavori e nel mentre portare avanti la statalizzazione dell’intera arteria. A quel tavolo erano tutti d’accordo anche perché Anas è l’unico che per organizzazione e risorse può manutenere l’infrastruttura ed eseguire i lavori”.
“La riconsegna del viadotto ad Anas è un aspetto sul quale il MoVimento 5 Stelle si è speso e si sta spendendo con impegno, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali da quello regionale ai parlamentari e ministri, consapevoli del fatto che ogni giorni di chiusura del viadotto è un colpo mortale per questo territorio”.
“L’Anas, seppur con qualche ritardo, ha inviato lo schema di accordo alla Provincia e alla Regione ma a distanza di mesi ancora nessuna risposta è arrivata dalla Provincia ad Anas, notizia che ci è stata confermata direttamente dall’ingegner Castiglioni. Quindi, a circa due mesi di distanza, è ancora tutto fermo in provincia di Isernia, una perdita di tempo inspiegabile e inaccettabile”.
“Ebbene, nel reputare vitale il passaggio di gestione dalla Provincia ad Anas, vogliamo sapere perché a due mesi di distanza Palazzo ‘Berta’ non risponde ancora ad Anas, dopodiché è necessario chiarire a lettere cubitali per quale motivo dopo l’incontro al ministero del 14 novembre 2019 la Provincia ha detto al tavolo che era disponibile a sottoscrivere la convenzione, ma poi il 27 novembre ha affidato i lavori per una campagna integrativa di indagini geologiche da 56mila euro”.
“In pratica prima il presidente Ricci al tavolo ha detto che era disponibile a sottoscrivere l’accordo e poi gli uffici tecnici della stessa provincia hanno continuato ad affidare lavori e servizi. Già so quello che risponderanno, probabilmente diranno che lo hanno fatto per accelerare le cose, ma la realtà è che l’unica cosa su cui deve muoversi la Provincia è sottoscrivere l’accordo con Anas, e non spendere altri soldi a valere sui 2 milioni di euro per ulteriori lavori, perché una volta consegnato il viadotto ad Anas poi saprà lei come muoversi”.
“Non ci si può sedere ad un tavolo tecnico e dire una cosa e poi predisporre atti dissonanti rispetto agli impegni presi. Avviseremo Anas di quanto sta accadendo, oltre a far luce su procedure, ditte e progettisti per farvi sapere come vengono utilizzati i vostri quattrini. Sembra evidente che più di qualcosa non torni e soprattutto si continua a perdere tempo senza dare alcuna risposta alle popolazioni abruzzesi e molisane, le quali continuano a vivere un isolamento viario da anteguerra”.
“Nelle ultime ore, inoltre, abbiamo depositato in Consiglio regionale un’interpellanza urgente in merito le azioni che il presidente Donato Toma e la sua giunta intendono intraprendere su quella divenuta ormai una telenovela infinita che danneggia l’economia di un’intera area già alle prese con atavici problemi quali spopolamento, mancanza di lavoro e tagli ai servizi. A Toma e Niro chiediamo di fare luce su cosa stanno facendo per accelerare la convenzione, perché nei confronti di questa storia sembrano appartenere ad un altro pianeta”.
“Se entro la prossima settimana i cittadini non avranno risposte serie e credibili, sono pronto ad incatenarmi al Sente e chiederò agli amministratori locali e ai cittadini di stare al mio fianco.
Se necessario inizierò lo sciopero della fame ad oltranza. Ora sono stanco come sono stanchi i cittadini. La pazienza è terminata e chiederò di essere ricevuto dalla Prefettura, perché non sono disposto a tollerare più un giorno di ritardi. Proprio in queste ore ho sentito la portavoce Carmela Grippa, con la quale sono costantemente in contatto per combattere insieme questa battaglia ed organizzare già la prossima settimana un incontro sul territorio”.