L’amministrazione comunale di Monteodorisio ha chiuso il centro di raccolta comunale dei rifiuti gestito dalla Ecogreen srl, attualmente gestore dei servizi di raccolta differenziata. Il provvedimento di chiusura è stato emanato oggi dal sindaco Catia Di Fabio.
L’amministrazione comunale, unitamente ai suoi tecnici, ha rilevato una “gestione non conforme” dell’area in località Scosse. “È necessario ed urgente procedere alla messa a norma del sito e renderlo ambientalmente compatibile nonché adeguarlo alle norme in materia di sicurezza, con l’obiettivo di avere un Centro di raccolta comunale sicuro e fruibile da parte agli addetti del servizio e soprattutto di tutta la cittadinanza”, spiega l’amministrazione di Monteodorisio che ha pubblicato sull’Albo pretorio una dettagliata relazione tecnica redatta dallo studio De Cesare di Ripa Teatina.
[ads_dx]Il Centro di raccolta “resterà chiuso fino all’adozione di eventuali nuovi provveddimenti e la cittadinanza sarà prontamente informata sulle problematiche rilevate in merito alla gestione da parte di Ecogreen srl, sulla corretta esecuzione dei lavori e sulla pronta riapertura del Centro ai cittadini”. Mercoledì 5 febbraio, alle 20.30, ci sarà un incontro pubblico, nella sala museale in piazza Umberto I, in cui l’amministrazione Di Fabio darà maggiori informazioni ai cittadini.
Alla Ecogreen è stato conceso il termine di dieci giorni affinchè “provveda alla bonifica dell’area e della determina in uso in conformità del Dlgs 152/2006 e del DM 8/04/2008 con relativa diffida all’utilizzo”. Da oggi sono quindi interdetti l’accesso al pubblico e il conferimento dei rifiuti.
“È impegno costante di questa amministrazione – commenta il sindaco Di Fabio – vigilare sul rispetto delle norme e tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Scusandoci per il disagio creato da questa chiusura, siamo altresì certi che a breve avremo un impianto a norma e che la gestione del Centro di raccolta comunale sarà sottoposta ad uno stringente controllo che impedisca il reiterarsi di situazioni pericolose e non a norma a discapito della nostra cittadinanza”.