Ampliamento sì della discarica di Cerratina o ampliamento no? È di questo che si dibatte ormai da settimane e che sta creando non pochi malumori anche all’interno delle amministrazioni, come quella di Lanciano, tra favorevoli e contrari, numeri, tasse e preoccupazioni per la salute e per le tasche dei cittadini.
Per questo il motivo il presidente Ecolan, Massimo Ranieri, stamattina ha voluto fare chiarezza e rispondere ai quesiti messi sul tavolo, proprio nella discarica di Cerratina.
“Ad oggi, nessun progetto di ampliamento della discarica è stato approvato. – dice Massimo Ranieri – Nell’ultima assemblea dei soci (i sindaci dei 67 Comuni che compongono la proprietà della società pubblica), ho ribadito la necessità per la società e quindi per i Comuni soci, di programmare e pianificare eventualmente l’ampliamento della discarica, perché la vita residua della stessa non supera i 4 anni (circa 300mila mc – considerando un quantitativo annuo di rifiuti smaltiti pari a 75mila tonnellate, quantitativo tale da garantire una tariffa sostenibile). Alla redazione del progetto di fattibilità l’assemblea verrà chiamata ad esprimersi, avviando cosi l’iter per l’eventuale autorizzazione (passaggi in Consiglio Comunale e Regione)”.
Nessun progetto, al momento quindi, ma la necessità, secondo Ecolan, di questo ampliamento, nei terreni esattamente attigui all’attuale sito di Cerratina.
“È indubbio che anche la gestione più virtuosa tesa alla differenziazione dei rifiuti produce degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti che non sono altrimenti recuperabili e che, pertanto, devono essere allocati in discarica. – precisa Ranieri – In discarica, ormai da diversi anni, vengono conferiti gli scarti/sovvalli degli impianti T.M.B.; praticamente i rifiuti smaltiti sono quelli stabilizzati meccanicamente e biologicamenteprovenienti dal cosiddetto indifferenziato (mastello grigio) che non avendo la parte putrescibile, non producono cattivi odori, riducendo la produzione di biogas e le concentrazioni di contaminanti nell’eluato/percolato”. I rifiuti, in sintesi, sarebbero “sicuri” e l’odore che si avverte salendo fin sopra i 35 metri di immondizia accumulata negli anni, sarebbe nient’altro che il tipico odore di una discarica, nient’altro. [mar_dx]
“Qualora ci fosse un diniego da parte dei soci all’ampliamento? – spiega Ranieri – Saremmo costretti a portare i nostri rifiuti altrove, probabilmente anche fuori regione con un aggravio dei costi per i cittadini. Non voglio fare del terrorismo psicologico, ma è quanto ho dovuto riferire – conclude il presidente di Ecolan – ai sindaci nell’ultima assemblea, ora che siamo ancora in tempo per risolvere il problema e non arrivare a livelli di pericolo come quelli della Capitale”.