La pubblicazione di un dossier sulla vendita della società che gestisce l’igiene urbana a Vasto provoca la reazione del sindaco, Francesco Menna, che annuncia: “Vado in Procura ad autodenunciarmi”.
La gestione dei rifiuti rimane un tema caldo del dibattito pubblico. L’alienazione della società sarebbe stata “un’operazione di dubbia convenienza per il Comune”, scrive Angelo Del Lupo del Movimento 5 Stelle sul fascicolo intitolato “Vendita della Pulchra, anatomia di un delitto imperfetto”, allegato al periodico Vasto Domani. Diciotto che ripercorrono, citando i documenti ufficiali e fornendo l’interpretazione che l’autore dà alle scelte fatte dall’amministrazione comunale, l’alienazione della quota di maggioranza della Pulchra spa, la società mista di cui, fino al 2018, il Comune era socio al 51% e la Sapi srl deteneva il restante pacchetto di minoranza, prima di diventare unica proprietaria.
Il via libera all’operazione, che ha portato nelle casse municipali un milione 158mila euro, è arrivato il 12 novembre del 2018, nel corso di un’accesa seduta del Consiglio comunale in cui le minoranze (centrodestra e Movimento 5 Stelle), schierate sul fronte del no, hanno dato battaglia.
Secondo Del Lupo, la procedura è sbagliata, perché la ricognizione riguardante lo stato finanziario della società “non contiene alcun elemento che evidenzi per la Pulchra la necessità di ridurre i costi di funzionamento”, anzi la società ha fatto registrare “notevoli utili negli ultimi anni”, quindi non sarebbe giustificata, a suo dire, l’applicazione della norma finalizzata “a facilitare la cessione di aziende partecipate in perdita”. Di conseguenza, tutte le azioni successive “sono invalidate”, sostiene l’autore del documento. Alla gara ha partecipato solo la Sapi “in quanto lo statuto aziendale prevedeva che le delibere societarie fossero approvate con una maggioranza del 60%”, quindi è “evidente – sostiene Del Lupo – che, trattandosi soltanto di due soci, il Comune con il 51% delle azioni e la Sapi srl con il 49%, le deliberazioni potevano essere prese solo all’unanimità”. “Quale imprenditore”, chiede l’autore del dossier, “poteva essere interessato ad acquistare il 51% delle azioni di una società senza poterne assumere l’effettiva maggioranza e quindi il controllo?”. Del Lupo ricorda che la perizia sul valore della quota “ha comportato una riduzione da 1.336.311 euro a 1.158.965 euro”, ma anche che “il capitolato”, per “il semplice raggiungimento del limite di legge (65,1%), riconosce al gestore l’80% dei ricavi Conai”.
La replica della Sapi: LEGGI.
Il sindaco risponde in una conferenza stampa: “Non ho mai querelato nessuno e non lo farò nemmeno ora”, premette Menna, che ha deciso di autodenunciarsi: “Scriverò una lettera indirizzata alla Corte dei Conti e andrò a consegnarla in Procura. La magistratura metterà una parola definitiva su questa vicenda”. Un gesto analogo lo aveva fatto all’inizio del suo mandato, quando l’allora minoranza interna al Pd lo aveva accusato di conflitto d’interessi.
“Su questa vendita sono stati presentati degli esposti e sono stato sentito più volte dagli organi inquirenti insieme all’amministrazione comunale tutta”, racconta il primo cittadino. “La scelta tra le proposte di Pulchra e Ecolan? A parità di condizioni, abbiamo scelto la più conveniente. Ci sono le firme dei dirigenti e i voti del Consiglio comunale. Abbiamo venduto a Pulchra anche in considerazione della qualità del servizio senza aumentare la Tari: è acclarato che Vasto è uno dei comuni più politi della zona. Sfido tutti a trovare Comuni che mettano 4 milioni al risanamento del bilancio, come abbiamo fatto noi con una serie di operazioni, tra cui la vendita della Pulchra. Senza quella operazione, il pacchetto azionario del Comune sarebbe diventato carta straccia. È giusto che il mio operato venga sottoposto ai raggi X. Non vi dico quante denunce ho ricevuto. Mi hanno denunciato per le anguille a Fosso Marino, volete che non mi denuncino per questo?”.