Trova i primi “no” la proposta avanzata dai consiglieri comunali della Lega, Alessandra Cappa e Davide D’Alessandro, di intitolare una strada di Vasto a Bettino Craxi [LEGGI]. “Si potrebbe dire che, al pari della proposta di referendum sulla legge elettorale dichiarata inammissibile dalla Corte Costituzionale in quanto manipolativa, anche questa proposta di parte leghista ci appare manipolativa della realtà storica”, scrivono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Dina Carinci e Marco Gallo.
“Dedicare una strada, una piazza, un monumento a qualcuno implica il riconoscimento generale di un rilevante contributo dato al Paese; non ci sembra questo il caso di Bettino Craxi, personaggio molto discusso e controverso, quindi divisivo, ed al quale è oggettivamente difficile riconoscere meriti per qualcosa di concreto e di diverso dal famoso braccio di ferro con Reagan, che non ha cambiato di certo la vita degli italiani.
[ads_dx]Una discussione sull’azione politica e governativa di Craxi – spiegano i due pentastellati – sarebbe troppo lunga, come lunga è la lista dei suoi collaboratori socialisti passati al servizio del grande amico Silvio Berlusconi: Ferrara, Cicchitto, Tremonti, Boniver, De Michelis, Sacconi.
Claudio Martelli, vicesegretario del PSI, che con maggior dignità si è tenuto fuori dalla politica per scrivere libri, ha recentemente dichiarato che Craxi non era un latitante bensì un rifugiato politico; tesi molto ardita considerando che nessuna persecuzione era in atto se tanti socialisti si sono riciclati in Forza Italia, assumendo addirittura ruoli ministeriali. Nessuno ha visto barconi di socialisti perseguitati approdare sulle coste africane. Abbiamo invece visto tanti democristiani, anche famosi come Andreotti, non sottrarsi ai processi perché la legge è uguale per tutti“.
Carinci e Gallo si rivolgono a Cappa e D’Alessandro. “La realtà, che chiediamo ai colleghi della Lega di non manipolare, è quella di due condanne penali definitive per circa 10 anni di reclusione più altre condanne non definitive al momento della morte”. E lanciano una forte provocazione. “Vogliamo credere che la proposta dei colleghi della lega sia solo una provocazione alla quale desideriamo rispondere con un’altra provocazione e proponendo un’altra intitolazione che potrebbe essere Via dei latitanti“.