Finisce sul tavolo dei vertici della sanità regionale il problema della carenza di personale al Distretto sanitario di base di Vasto. Delle lunghe code all’Ufficio scelta e revoca del medico aveva parlato Zonalocale nei giorni scorsi [LEGGI] su segnalazione degli utenti.
Tra i cittadini in fila stamani, c’era Pietro Smargiassi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, “per la terza volta, da utente” nella struttura di via Michetti, dove la situazione “non è più accettabile”, protesta. “Parliamo di un ufficio composto da due medici, di cui uno è andato in pensione ad aprile e non è mai stato sostituito e l’altro è in malattia. In questo momento, i lavori vengono portati avanti da un altro professionista, al quale vanno i miei ringraziamenti, che però la Asl deve andare a prendere con un autista a Casalbordino”.
Molti utenti ad attendere il loro turno, ma, col personale ridotto all’osso, non si possono evadere tutte le pratiche: “Altro problema riguarda l’apertura dell’ufficio e l’ordine con cui gli utenti usufruiscono dei servizi”, spiega Smargiassi. “L’orario mattutino è dalle 8.30 alle 12.30 ma, invece di normali prenotazioni, sono posti sul davanzale di una finestra 25 foglietti di carta con numeri scritti a penna, che sono terminati intorno alle ore 9.10. Chi arriva dopo è costretto a tornare a casa e dovrà riprovare la mattina seguente, con tutti i problemi che ne conseguono a livello di spostamenti, costi e orari. Si tratta, di fatto, di una violazione dell’orario previsto, oltre che di un metodo di lavoro palesemente inadeguato”, sostiene il rappresentante dei Cinque Stelle, che racconta di aver cotnattato telefonicamente i vertici della sanità abruzzese: “Non ho avuto risposta né dal direttore generale, Thomas Schael, né dall’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, per portarli “a diretto contatto con la realtà. Li invito a recarsi, all’orario di apertura, presso l’Ufficio per vedere, con i loro occhi, cosa significhi avere a che fare con disagi così complessi. E ciò che succede qui – ammonisce Smargiassi – si replica in molte altre zone della regione, certificando le condizioni di enorme difficoltà in cui versa la nostra sanità”.
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