Ventimila euro dal bilancio comunale per un “per un primo urgente intervento e per le finalità prodromiche di indagine, di studio, di rilievo e di progetto” sull’acquedotto delle Luci. È la proposta di Edmondo Laudazi, consigliere comunale de Il Nuovo Faro, che ha presentato una mozione – da discutere nella prossima seduta dell’assise civica vastese – a sostegno delle attività di ricerca, recupero e valorizzazione dell’acquedotto romano delle Luci su cui, negli ultimi tempi, si è riaccesa l’attenzione della collettività [LEGGI].
La mozione di Laudazi prende spunto dalla “imponente crisi idrica che ha caratterizzato negli ultimi anni il nostro territorio ed i notevoli disagi patiti dalla nostra popolazione”, con la necessità di dare attenzione “alla valorizzazione degli acquedotti minori, ricadenti sul territorio comunale, anche di non rilevante portata, anche nella ottica di un parziale riutilizzo a fini non potabili”.
Un’attenzione che risulta di maggior interesse considerato che, nel caso dell’acquedotto delle Luci, “lo studio e la nuova regimentazione del relativo flusso idrico vanno ad assumere importanza e rilievo sia sotto il profilo della diminuizione del potenziale dissesto idrogeologico collegato alla mancata regimentazione della acqua raccolta, che va a disperdersi lungo i costoni cittadini – provocando pericoli di frane e smottamenti -, sia sotto l’ulteriore aspetto della valorizzazione di una infrastruttura interrata muraria ,di origine romanica, di grande valenza archeologica e turistica , in parte ancora visitabile”.
[ads_dx]Nella mozione Laudazi spiega che “il citato acquedotto parrebbe essere addirittura collegato idrogeologicamente ad un più ampio bacino imbrifero territoriale che si origina addirittura nel medio Vastese, nelle vallate del Monte Sorbo, del Colle delle mandorle, del Monte Pallano, e che storicamente è stato utilizzato anche per la alimentazione di alcuni laghetti irrigui e di mulini ad acqua, per la macinazione delle sementi”.
Inoltre “sarebbe addirittura apprezzabile censire e rilevare minuziosamente anche la rete distributiva, posta a valle delle cisterne di primo accumulo, ubicate a ridosso della balconata di loggia Ambling, lungo tracciati ed emergenze ancora inesplorati o, ad oggi, poco conosciuti”.
Il consigliere comunale de Il Nuovo Faro ricorda che “la recente iniziativa fotografica ed espositiva, promossa dall’associazione Italia Nostra e dalla cooperativa Parsifal, ha incontrato un grande interesse e la convinta partecipazione di moltissimi cittadini che hanno finalmente riscoperto la presenza di un monumento storico da valorizzare con urgenza e, per altro, con l’utilizzo di una dotazione finanziaria di limitata consistenza. Queste ragioni consigliano l’avvio conseguente della prosecuzione di una attenta ulteriore fase di studio e di approfondimento tecnico archeologico, da promuovere nei modi di legge e con il supporto della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, anche per la formulazione di una ipotesi di recupero funzionale ai fini idraulici e culturali, su cui coinvolgere la intera assise civica”.
Laudazi chiede un impegno, formale e sostanziale, del consiglio comunale su quattro punti:
– Fornire ai competenti uffici comunali l’indirizzo di predisporre una specifica proposta di delibera per la attivazione di una attività amministrativa di interventi a sostegno delle indagini per lo studio dell’acquedotto delle Luci, per la formulazione di una ipotesi di recupero funzionale, anche ai fini turistico archeologici, igienico sanitari ed irrigui .
– Avviare, nei modi di legge, la stesura di un apposito protocollo di intesa che preveda il coinvolgimento degli Uffici Tecnici Comunali, della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, della Associazione Italia Nostra e della Coop. Parsifal che da anni si è resa promotrice di una attività approfondita di studio e di rilievo del citato acquedotto.
– Di prevedere, esaurita la fase di studio e di rilievo, che si provveda alla redazione di progetto conclusivo di intervento, per le finalità citate in premessa , di ampio repiro e suscettibile di una scheda progettuale da inviare ai competenti Uffici della Regione Abruzzo per la concessione di una apposita sovvenzione, e/o della Comunità Europea per un eventuale finanziamento diretto di potenziamento infrastrutturale a valenza turistico ambientale ed archeologica.
– Di incaricare, i competenti uffici finanziari comunali di attivare un adeguato stanziamento, a valere sul Bilancio Comunale dell’Esercizio 2020 e sul triennale 2020/2023 con la somma di euro 20.000, accendendo un apposito capitolo, utilizzabile per un primo urgente intervento e per le precisate finalità prodromiche di indagine, di studio, di rilievo e di progetto .