“Rivedere l’accordo capestro firmato riguardo i dehors il 6 agosto scorso con la Soprintendenza d’Abruzzo e attivare un tavolo in cui coinvolgere enti, istituzioni e associazioni”.
È quanto chiede al Comune di Lanciano e in particolare al sindaco Mario Pupillo, Rocco Finardi, presidente di Lanciano dell’associazione Ascom Abruzzo. “È necessario – dice Finardi – che quel protocollo d’intesa, che pone restrizioni assurde, che penalizzano i commercianti della città, venga rivisto. Anche perché, così restando, per la prossima estate, come sta già avvenendo, si rischia la migrazione delle attività verso il litorale”.
Finardi ricorda che, nel mese di luglio, in una riunione tra sindaco e rappresentanti dei commercianti, “il primo cittadino aveva promesso che ci avrebbe riconvocati e che, insieme a Regione, Provincia, Comuni limitrofi e associazioni di categoria si sarebbe decisa la linea da portare all’attenzione della Sovrintendenza per risolvere il problema dei dehors. A sei mesi da quella dichiarazione non è stata intrapresa alcuna iniziativa, condannando ancora una volta gli esercenti ad una morte lenta e sicura. Ci ritroveremo all’inizio della stagione estiva a non sapere ancora come organizzarsi”.
[ant_dx]Il documento siglato ha validità di cinque anni e pone, secondo l’associazione, vincoli che penalizzano il commercio come quello che sancisce il periodo di permanenza delle strutture che non può superare i sei mesi l’anno. “Così si obbliga, ogni anno, gli esercenti a sborsare somme ingenti, migliaia di euro, per la loro installazione e rimozione. Inoltre su corso Trento e Trieste non possono essere posizionati dehors e, sulla nuova pavimentazione, neppure ombrelloni, tavolini e sedie”.
“Bisogna decidere – continua Finardi – se Lanciano è città del commercio o no. C’è una viabilità incomprensibile, con un Piano traffico incomprensibile, che spaventa persino i residenti, figuriamoci chi sarebbe intenzionato a venire a fare acquisti”.
“Tornando alla stagione estiva prossima… Cosa pensa di fare quest’anno l’assessore al Commercio per evitare l’esodo? Mi auguro che non voglia propinarci lo stesso scempio dell’anno passato, quando abbiamo dovuto aspettare le Feste di settembre per rivedere un po’ di gente in giro mentre, contemporaneamente, si multavano i pochi commercianti rimasti perché avevano all’esterno qualche tavolo o una sedia in più. L’amministrazione chiede aiuti ai commercianti, quando deve fare iniziative o ad esempio addobbare la città per Natale, ma questi non vengono tenuti in considerazione quando chiedono aiuto. I commercianti hanno dimostrato che l’unione fa la forza”.