“Nell’ultimo Consiglio comunale del 18 dicembre scorso il sindaco di Vasto ha indossato l’abito di Babbo Natale e, complice la sua maggioranza, ha regalato al Civeta 120mila euro a causa di non meglio precisati motivi comunque collegati al sequestro della terza vasca di discarica”.
A dirlo, in un comunicato stampa, il Movimento 5 Stelle di Vasto, che ritiene “illegittima la deliberazione del consiglio comunale con la quale si coprono i maggiori costi del Civeta attingendo da altre voci del bilancio assolutamente non collegate alla gestione dei rifiuti. Il sindaco evidentemente non conosce la legge che impone la totale copertura dei costi derivanti dalla gestione dei rifiuti unicamente attraverso la Tari – sostengono i 5 Stelle che – trovano molto più corretta, dal punto di vista amministrativo, la procedura seguita del sindaco di San Salvo che già a luglio,aveva rivisto il Piano finanziario dei rifiuti ed aumentato la Tari 2019″.
Il Movimento reputa dunque “ancora più strana la determinazione dirigenziale del IV Settore n.182 del 19 dicembre 2019 con la quale, all’indomani del consiglio comunale, si integra con 120mila euro l’impegno di spesa a favore del Civeta per l’anno 2019. La determinazione infatti non contiene alcun riferimento al consiglio comunale del 18 dicembre e nemmeno al sequestro della terza vasca. Per il dirigente del IV Settore i motivi del maggior esborso sono da ricercare semplicemente nei maggiori volumi conferiti in discarica, maggiori volumi che non risultano dai report della Pulchra. L’aumento della raccolta differenziata dal 62 al 70% ha comportato invece una riduzione dei conferimenti e dei relativi costi complessivi di discarica. Che fine hanno fatto questi risparmi stimabili intorno ai 130mila euro?“
Il M5S chiede quindi una conferenza stampa chiarificatrice di Menna e conclude: “Rileviamo purtroppo che i sindaci di Vasto e San Salvo, pur seguendo procedure diverse, hanno concordato nel cedere alle richieste economiche del Civeta. Avrebbero dovuto scrivere una lettera di diffida al Civeta con riserva di addebito di tutti gli extra costi causati dai conferimenti in altre discariche. Invece, la Magnacca, di parte politica notoriamente avversa alle tasse, ha tassato i suoi concittadini, mentre Menna ha preferito attingere dal bilancio comunale per potersi vantare di non aver aumentato la Tari (come se poi i fondi stanziati in bilancio non appartenessero ai cittadini). Due facce della stessa medaglia, quella del tutta colpa del sequestro, paghino i cittadini“.