Le controanalisi, effettuate sul campione B, hanno confermato la positività di Andrea Iannone al controllo antidoping dello scorso 3 novembre, in Malesia, che ha portato ad una sospensione del pilota di Vasto dal 17 dicembre [LEGGI]. Ma i valori molto bassi – rispetto alle analisi del campione A – emersi dalle nuove analisi nel laboratorio della Wada di Kreischa, nei pressi di Dresda, in Germania, sembrano confermare la tesi difensiva che sostiene l’assunzione inconsapevole da parte del pilota per contaminazione alimentare.
“Le controanalisi dovrebbero attestare la presenza di metaboliti pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, quantitativo esiguo, considerando anche che il pilota era da oltre un mese di in Asia e che il test, eseguito subito dopo il GP, era relativo a un campione di urina molto densa, pari a 1,024, per la forte disidratazione della corsa”. Ha spiegato l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Iannone, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. “È un dato che ci conforta verso la tesi della contaminazione alimentare, anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasionali. Alla prima comunicazione ufficiale avvieremo le nostre attività per mostrare l’estraneità di Iannone e riconsegnarlo all’Aprilia, di cui apprezzo l’atteggiamento garantista”.
[ads_dx]Ciò che gioca a sfavore del pilota di Vasto, guardando alla prossima stagione sportiva, è il tempo. Il 7 febbraio, tra meno di un mese, ci saranno i primi test della stagione e sembrerebbe difficile poterlo vedere già in sella all’Aprilia, in caso di accoglimento della tesi difensiva. L’auspicio, da parte di tifosi e del suo team, è che Iannone possa schierarsi al via, senza più questo peso addosso, in Qatar l’8 marzo.
Iannone, già a dicembre – dopo aver appreso da fonti di stampa la notizia – aveva mostrato una grande serenità [LEGGI] con un post pubblicato sui suoi canali social che, da quel giorno, sono rimasti silenti. Ora il pilota vastese ha parlato in un’intervista rilasciata a Massimo Brizzi e pubblicata sulla Gazzetta. Il pilota vastese ha spiegato di non assumere particolari prodotti – se non comuni integratori – e che “nel 2018 ero nel sistema del passaporto biologico della Wada: sorteggiano 5 piloti che devono essere sempre reperibili e avvisare degli spostamenti per i controlli. Infatti fui testato spesso, almeno 3 volte in Asia, ma pure fuori”.
Questa vicenda, che sui social ha generato tanti commenti sulla sua carriera da pilota, non lo preoccupa. “Se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento”. E ha poi spazzato via i dubbi sul suo futuro. “La cosa principale è andare forte con l’Aprilia. La moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende”.