“Le modalità con cui si sono articolati i vari passaggi della complessa vicenda in oggetto, inducono a rilevare l’illegittimità dell’intero iter procedurale e la sua contrarietà ai principi che presiedono ora come allora il buon andamento, l’efficienza e l’imparzialità della funzione amministrativa”. Così la Cupello Ambiente motiva il ricorso al Tar dell’Aquila contro la bocciatura del progetto di maxi discarica da parte del comitato Via della Regione Abruzzo e contro il parere negativo della valutazione d’incidenza ambientale del Comune di Cupello.
Lo stop definitivo al progetto da 480mila metri cubi è arrivato nei primi giorni dello scorso mese di ottobre [LEGGI], mentre i pareri negativi del Comune di Cupello risalgono al mese di luglio qualche giorno dopo il preavviso di rigetto da parte dello stesso comitato Via [LEGGI].
[ant_dx]La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus (Soa) è stata citata come contro-interessata insieme alla Regione. L’associazione da sempre impegnata sul fronte ambientalista e che aveva presentato alcune osservazioni ha già annunciato si costituirà in giudizio “per sostenere la legittimità della decisione contraria alla realizzazione di una nuova discarica da 480.000 mc da parte del privato e per chiedere il rigetto del ricorso a suo avviso del tutto infondato, anche in considerazione della difficilissima e gravissima situazione del polo del Civeta che ha una discarica sequestrata, la terza, proprio quella realizzata e gestita dalla Cupello Ambiente per conto del consorzio pubblico”.
Contro il progetto, nel mese di marzo 2019, cittadini e amministratori del territorio protestarono in Valle Cena [LEGGI]; qualche giorno dopo, i militari del Noe apposero i sigilli alla terza vasca gestita dalla stessa Cupello Ambiente [LEGGI].
“Vogliamo ricordare – scrive la Soa – che questa società dovette ritirare un primo progetto per la nuova discarica perché l’associazione e il Forum H2O scoprirono, tra l’altro, che avrebbe occupato terreni che il consorzio Civeta non aveva neanche concesso. Poi il progetto, che ora interessa aree limitrofe a quelle del consorzio pubblico, fu ripresentato e bocciato grazie anche alle numerose osservazioni contrarie presentate dal pubblico che avevano fatto emergere numerose criticità”.
“Il comitato Via rilasciò l’11 luglio 2019 il parere negativo n.3064 sollevando diverse questioni come, ad esempio, l’effetto cumulo insostenibile con gli impianti già esistenti. Inoltre le politiche e le norme comunitarie mirano all’abbandono delle discariche come strumento di gestione e smaltimento dei rifiuti [LEGGI]. Ovviamente ci aspettiamo una mobilitazione da parte del territorio affinché i vari soggetti interessati, dalle associazioni agli enti, si schierino ufficialmente contro questo ricorso”.