Niente da fare: i cavalcavia autostradali restano sotto sequestro. Il tribunale del Riesame di Avellino ha bocciato le tre istanze di dissequestro prestentate da Autostrade, una delle quali riguardava il viadotto del Cerrano sull’A14. La decisione del Riesame era attesa con speranza da migliaia di automobilisti e dagli amministratori locali coinvolti direttamente dai maxi-ingorghi dei giorni scorsi. L’ultimo si è registrato ieri pomeriggio con automobilisti rimasti “intrappolati” a lungo nella zona di Pescara a causa di tempi di percorrenza lunghissimi: tre ore per percorrere tre chilometri [LEGGI].
SITUAZIONE ESPLOSIVA SU SS 16 – Ad aggravare la situazione c’è l’interdizione ai mezzi pesanti del tratto di A14 tra Pescara Nord e Atri-Pineto. A risentirne è la Statale 16. È stato calcolato che circa 4mila tir e poco più di 10mila vetture hanno attraversato il centro abitato di Silvi nelle ultime 24 ore. “Oltre il doppio dei transiti abitualmente censiti di 1800 tir sul tratto di autostrada corrispondente – ha commentato il sindaco Andrea Scordella all’Ansa – Una situazione fuori controllo. Improponibile pensare di gestire, come Comune, una situazione simile. Siamo preoccupati per questioni ambientali, ma anche per la sicurezza di pedoni e automobilisti perché, avendo dovuto spegnere i semafori, attraversare la strada e passare agli incroci è un rischio”.
[ant_dx]Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione, Marco Marsilio: “La riunione del Cov (Comitato Operativo Viabilità), che si è svolta a Pescara ha messo a nudo le difficoltà e gli enormi disagi a cui l’intera collettività è sottoposta. Da responsabile regionale di Protezione civile mi preme evidenziare che solo la fortuna ha evitato possibili tragedie. Lo testimonia la vicenda di due ambulanze che nella giornata di ieri sono rimaste imbottigliate nel traffico durante operazioni di soccorso ed emergenza. Vanno trovate soluzioni con urgenza perché anche la Protezione civile rischia di non essere in grado di garantire l’operatività in situazioni di emergenza. Bisogna infatti continuare a sperare nella clemenza delle previsioni meteorologiche, anche pochi centimetri di neve metterebbero in ginocchio l’intera area interessata dall’appesantimento del traffico, ad oggi già gravata da rischi per la salute pubblica a causa dell’inquinamento dell’aria e di quello acustico che si registra in queste ore. Ci permettiamo di sollecitare con convinzione soluzioni alternative, nelle more di una definitiva messa a norma della struttura autostradale. Rimodulare il transito sulla sede autostradale, riaprendola ai mezzi pesanti, con un prefissato limite di velocità e obbligo di distanze di sicurezza, a mio modesto avviso, sarebbe meno gravoso e rischioso rispetto all’attuale traffico bloccato a causa degli ingorghi che derivano dalle criticità sulla viabilità ordinaria. La diversa disciplina del traffico sottoporrebbe a minore stress gli stessi cavalcavia sotto indagine, oggi costretti a subire il peso di vetture ferme, e garantirebbe maggiore sicurezza”.