Il 48% degli intervistati non ritiene San Salvo una città sicura “per i troppi furti che si registrano quotidianamente nel territorio, per la presenza di extracomunitari albanesi percepiti come un pericolo reale e infine per l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti”. Il sondaggio realizzato da Spindoctoring per il Rotary Club di Vasto fa discutere.
I NUMERI – Tra i vari dati raccolti su un campione di 500 persone (maggiorenni) nei mesi di marzo e aprile 2019, emerge la preoccupazione per alcuni tipi di reato (tutte le risposte sono consultabili nella fotogallery). Quelli ritenuti “di maggior allarme sociale” sono gli stessi per Vasto per le prime due posizioni (furto e spaccio benché invertite), ma a San Salvo l’estorsione è al terzo posto con un 26% delle risposte (a Vasto al quinto, 18,3%).
[ant_dx]”Quest’ultimo reato – spiega Spindoctoring – insieme alla minaccia (San Salvo 20.5% – Vasto 19.3%), negli ultimi anni è salito dalle ultime posizioni fino a toccare il podio di quelli ritenuti più allarmanti. Se a Vasto la parola mafia non è stata pronunciata da nessun intervistato a San Salvo il 2.5% l’ha indicata come reato di maggior allarme sociale. Infine, il reato di corruzione ottiene il 3.6% a Vasto e l’8% a San Salvo. Mentre la concussione si posiziona all’ultimo e al penultimo posto della classifica”.
Distinzioni anche nella percezione della sicurezza e della legalità: a San Salvo si ritiene maggiore (57%) il rischio di infiltrazione della malavita organizzata rispetto a Vasto (46%). “La fiducia nelle forze dell’ordine, nonostante sia equivalente nel dato globale (Vasto 77% – San Salvo 75%), rileva una mancanza di fiducia nel corpo della polizia Municipale da parte dei cittadini di San Salvo”.
Nelle risposte degli intervistati a due domande, infine, si fa riferimento alla locale comunità albanese (la prima sul rispetto di legalità e regole e la terza sul rischio di infiltrazione della malavita organizzata (probabile in questo caso il peso anche dell’imponente operazione Evelin).
LA REAZIONE DI RASPA – L’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale, Fabio Raspa, non ha preso bene i dati diffusi dalla società di comunicazione. “Il quadro di San Salvo descritto dal sondaggio sulla sicurezza e sulla legalità diffuso in questi giorni non rappresenta affatto la situazione reale né quella percepita nella nostra città, questi numeri raccontano una realtà diversa da quella nella quale viviamo. I cittadini di San Salvo non sono quelli descritti da questi dati”.
L’assessore ha parlato poi di “superficialità di chi ha risposto” aggiungendo “rispediamo al mittente un sondaggio che non è in grado di descrivere una realtà come la nostra laboriosa e rispettosa delle regole e che non ama scorciatoie per far valere i propri diritti. Paghiamo ancora l’idea di insicurezza che si è formata tra la gente quale conseguenza di anni di libertà d’azione della delinquenza”.
Infine, in riferimento alla risposta data dagli intervistati sul poco lavoro della polizia locale, Raspa elenca i numeri dell’anno conclusosi da poco: “2628 verbali al Codice della strada; 80 verbali per infrazioni settore commercio; 229 notifiche richieste dalla procura e altri enti; 412 notifiche atti amministrativi; 353 accertamenti di residenza; 63 sopralluoghi urbanistica; 62 verifica inizio lavori; 67 comunicazioni notizia di reato; 13 fermi e sequestri veicoli; 77 incidenti rilevati; 197 richieste accesso agli atti e rilascio copie; 45 richieste ricevute di cattura cane vagante con relativo intervento di accertamento e ausilio nel recupero; 24 denunce di Polizia Giudiziaria raccolte; istituzione del turno serale nel periodo estivo (luglio-agosto)”.
PD: “IN 8 ANNI ANDAVA FATTO ALTRO” – La reazione di Raspa non è piaciuta al Partito Democratico locale secondo cui “denota il sottile e velato pensiero dell’assessore a considerare i cittadini intervistati menzogneri e ingannevoli. Dopo otto anni alla guida della città, dà anche la colpa a quelli di prima se i cittadini oggi hanno una bassa percezione della legalità e della sicurezza”. “Non è di nostra competenza giudicare il metodo del sondaggio, ma riteniamo che la stessa non ce l’abbia neanche Raspa che ha definito il sondaggio ‘superficiale’. Sondaggi simili devono essere presi nella loro completezza con l’unico scopo di analizzarne i dati emersi per migliorare la percezione che i cittadini hanno sulla sicurezza e sulla legalità”.
Poi, un passaggio sulla sfiducia nei confronti della polizia locale: “La netta differenza tra le percentuali di sfiducia verso le forze dell’ordine e il corpo di polizia locale (rispettivamente 25 e 75%) è un dato che deve far riflettere. Riteniamo che una maggiore fiducia dei cittadini verso le forze dell’ordine siano legate alle importanti e incisive operazioni messe a segno che hanno permesso di sgominare bande criminose insediatesi a San Salvo e nel Vastese. La pessima [ant_sx]fiducia nei confronti della polizia municipale è segno che in questi otto anni altro andava fatto per i cittadini e per la città. Innanzitutto ridimensionare il corpo municipale e adoperarsi con azioni, iniziative, informazioni affinché i cittadini possano sentirsi al sicuro. Dal canto nostro ringraziamo gli agenti per l’importante lavoro che quotidianamente svolgono con una notevole mole di lavoro e con un organico ridotto all’osso. Dal canto suo, l’amministrazione ringrazi la procura di Vasto, il procuratore capo della Repubblica, Giampiero Di Florio, il presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, gli esponenti regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle e del centrosinistra per la lotta alla difesa del Tribunale di Vasto e inviti i suoi esponenti regionali e nazionali a fare altrettanto”.