Chiude i battenti il bar del palazzo di giustizia di Vasto. E, vista l’incertezza che aleggia attorno al futuro del Tribunale, non sarà facile trovare qualcuno disposto a gestirlo.
Giovina Ottaviano ha deciso di mollare. Era il 1987, quando prese in gestione il locale che si apre sull’atrio d l piano terra. Sono trascorsi 32 anni in cui ogni giorno lei e la sua collega Concetta hanno trascorso ogni giorno lì, dietro al bancone, a fare un buon caffè per magistrati, avvocati e impiegati che passavano per una sosta veloce a fine udienza o al termine dell’orario di lavoro, ma anche per tanti cittadini che entravano nell’attesa di dover rendere una testimonianza in aula, o di ritorno dagli uffici per una pratica.
“Ho provato a cedere la gestione – racconta Giovina – ma non è stato possibile, perché la scadenza della proroga è troppo vicina”. Il 2022. Di fatto, la politica nazionale ha due soli anni per decidere se la sede giudiziaria di Vasto (come quelle di Lanciano, Avezzano e Sulmona, tutte nel limbo delle proroghe post-terremoto) deve restare aperta, o dovrà essere accorpata al Tribunale di Chieti.
A diffondere la notizia della chiusura è stata Angela Pennetta, presidente del comitato civico L’Arcobaleno: “Amara sorpresa al rientro dalle ferie per gli utenti del Tribunale di Vasto: Il bar ha chiuso per sempre i battenti”, dice la combattiva professionista vastese. “Inaccettabile il ritardo con il quale il Comune ha avviato la procedura per la nuova assegnazione. Enorme problema per gli Avvocati che sono costretti a recarsi fuori dal Tribunale per l’acquisto di marche da bollo e contributi unificati. Alla ripresa delle udienze – prevede l’avvocato – ci sarà molto disagio per tutti i cittadini, che passeranno giornate intere al Tribunale senza nemmeno poter sorbire un caffè”.
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