Rallentamento nell’iter per la realizzazione di un tempio crematorio a San Salvo. Durante la conferenza dei servizi tenutasi in Comune, è emersa la scetticità della Asl, uno degli enti chiamati a esprimersi sul progetto annunciato dal sindaco Tiziana Magnacca nel 2018.
Alla base dei dubbi dell’azienda sanitaria c’è l’assenza del piano cimiteriale, strumento urbanistico per la gestione dei servizi cimiteriali, delle sepolture e della custodia dei locali dell’area prevista a questi scopi. “Ripartiamo da questo piano – dice Tiziana Magnacca – La sua assenza ha sorpreso anche noi. Per realizzare il tempio crematorio va allargata la recinzione esterna del cimitero. In conferenza di servizi nessun altro ente ha espresso pareri contrari. Anche se la Asl ha un atteggiamento un po’ refrattario, per noi resta un’opera da realizzare e continuiamo a puntarci su”.
[ant_dx]La proposta al Comune era stata avanzata dalla Edilver srl (gruppo Altair della provincia di Verbania) che in Italia ha già realizzato 14 tempi. Per il primo anno di esercizio è stato stimato un fatturato di 474.600 euro che potrebbe crescere in futuro con una tariffa base 499 euro per cremazione (con possibile riduzione del 30% per i residenti): al Comune andrebbe il 5% del fatturato.
IL PROGETTO – La struttura è stata annunciata dal sindaco nel maggio del 2018: un tempio crematorio da realizzare in project financing nelle adiacenze del cimitero comunale, “Un servizio d’avanguardia nel rispetto della libertà di pensiero per chi non vuole essere sepolto in maniera tradizionale”.
L’opera è stata approvata dalla giunta comunale prima e dal consiglio comunale poi. In quest’ultima sede si sono registrati i voti contrari degli esponenti del gruppo del Partito Democratico e di Marika Bolognese (SanSalvoDemocratica) che contestano l’eccessiva vicinanza al centro abitato [LEGGI].