Una lettera al vetriolo, quella del 22 dicembre che Fratelli d’Italia Lanciano indirizza all’attuale amministrazione comunale e, in particolare, al sindaco Mario Pupillo. Nella lettera viene accusata la giunta di “oltraggiare e negare le fondamenta identitarie della città. Sterili e puerili ‘ideali’ vengono deformati per dare vita ad un sentimento, strategicamente falsato, che finge di ‘rispettare e tutelare le minoranze’, ma che in realtà manipola, distorce e danneggia la civile convivenza, gettando così le fondamenta per fomentare uno scontro sociale e culturale, facendo altresì perdere il prestigio che la cittadina ha da sempre avuto nei confronti delle istituzioni locali e dei comuni limitrofi, che non ha precedenti. E questo si sta nuovamente palesando durante la ricorrenza del Santo Natale. La sinistra lancianese e il sindaco Mario Pupillo si barricano dietro la scusa di ‘non mettere a disagio gli ospiti e i loro credi religiosi’, per mascherare il loro ateismo professo.Usano il cristianesimo e simpatizzano con il Sacro esclusivamente per fini propagandistici ed elettorali”.
In sostanza, nella lettera dell’opposizione viene posta come primaria l’esigenza di rendere il Natale cittadino meno laico e più platealmente cristiano, come si legge nel paragrafo: “Fratelli d’Italia Lanciano chiede che si faccia memoria del fatto che il Natale è una festività Cristiana, di precetto, e come tale è stata riconosciuta dai Nobili Padri Fondatori dell’Italia. Lo Stato Italiano, laico, riconosce dunque, la festività cattolica del Natale come sua festa civile. E come per altre feste civili – dunque – l’amministrazione comunale non può considerare il Natale solo come un giorno di astensione dalle loro funzioni amministrative, ma dovrebbe quindi spiegarne il significato e custodirne i motivi per i quali esso viene celebrato […] ai cittadini di domani e, a maggior ragione, a quelli non credenti o diversamente credenti, per capire la portata della sua sacralità con le tradizioni, appartenenti alla nostra cultura in cui per giunta si ricorda vengono computati gli anni a partire dalla nascita di Gesù Cristo”.