Etelwardo Sigismondi, capo della segreteria del presidente della Regione, Marco Marsilio. Il vice sindaco di Vasto, Giuseppe Forte, le ha rivolto un appello: “Se passa il progetto del viadotto, faremo la rivoluzione. Marsilio non conosce il nostro territorio, per questo faccio appello a chi gli sta vicino, in particolare a Etel Sigismondi, affinché gli faccia capire che quella variante, così com’è stata progettata, è deleteria”. Come risponde?
“Appena si è insediato il Governo Marsilio, abbiamo svolto diversi incontri con vari enti, tra cui l’Anas, da cui è emerso che diversi finanziamenti per l’Abruzzo che sono fermi. L’amministrazione Marsilio non intende perdere risorse e quindi ha inziato, per quanto di propria competenza, ad agevolare il dialogo con i territori affinché i finanziamenti non vengano persi, pur trattandosi di investimenti che afferiscono all’Anas e non alla Regione. Marsilio mi ha chiesto, per quanto riguarda le risorse destinate all’arretramento della statale 16 nel tratto Vasto-San Salvo, di partecipare ai tavoli e, infatti, in più occasioni mi sono confrontato con Anas e Comuni di Vasto e San Salvo. Ho cercato di difendere la posizione del Comune di Vasto, che era anche la mia quando ero consigliere comunale, ovvero arretrare statale cercando di liberare tratto nord Casarza-Vignola per rifunzionalizzare l’attuale statale e porla a servizo della Via Verde della Costa dei Trabocchi e del litorale, valorizzato dalla dismissione della vecchia ferrovia”.
Se le tutte forze politiche sono d’accordo, perché non si può fare tutto questo?
“L’Anas pone tre problemi. Innanzitutto, gli 87 milioni non sono sufficienti per il tracciato più lungo, ma ne servirebbero 100 in più. Inoltre, i tecnici della società che gestisce le statali si pongono il problema dell’utilizzo effettivo della nuova arteria perché, con un tracciato più lungo, il timore è che quel tratto di strada non venga utilizzato perché paralleo all’autostrada: diventerebbe una sorta di fotocopia dell’A14, con la differenza fondamentale che autostrada ha due carreggiate a scorrimento veloce, la statale no. Terzo aspetto è quello del consumo del suolo: dovremmo andare a utilizzare maggior suolo, attualmente agricolo, per fare un’arteria che, al momento, non è giustificata dai volumi di traffico. Ma, soprattutto, i progettisti dell’Anas chiedono se, di pari passo a questo diverso disegno della circonvallazione Vasto-San Salvo, vi sia un piano di sviluppo della città tale da a giustificare questo nuovo percorso. Ho contattato il sindaco Menna per chiedergli se vogliamo portare avanti questa posizione e presentare idee utili a sostenerla. Ad oggi, il Comune queste idee non le ha mai portate al tavolo. Si continuano a utilizzare gli ordini del giorno, strumenti che rappresentano autorevole parere consiglio, ma sul tavolo appaiono deboli. Serve un progetto di città. Poi c’è un altro tema che deve essere chiaro alla città. Se l’Anas non volesse sposare l’idea del Comune, oppure non potesse farlo per motivi economici, il Comune di Vasto cosa farebbe di fronte all’impossibilità di variante lunga alla statalle 16? Migliorare il nuovo tracciato, o perdere i finanziamenti? Oppure si può iniziare a stralcio: si comincia il tratto di San Salvo, dove l’amministrazione dimostra di avere le idee ben più chiare. Voglio far notare che, a livello nazionale, si stanno programmando le risorse per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina, quindi rischiamo che i fondi destinati al nostro territorio vengano spostati agli anni successivi, oppure persi. Cosa facciamo? Io ritengo che, tra fare e non fare, sia sempre opportuno fare per non perdere le risorse”.
Marsilio ha dichiarato a Zonalocale che è in dirittura d’arrivo un nuovo progetto. Quanto è diverso da quello precedente?
“Il 30 settembre ero presente al sopralluogo con i tecnici di Comune e Anas. Anch’io ritengo che viadotto e galleria non si debbano fare, ma questo non esclude che si faccia la variante cercando di superare un errore progettuale che ho fatto rilevare. La sopraelevata scavalcherebbe l’Istonia”, l’ex statale 86 e attuale strada provinciale 212, che collega la città alta alla riviera, “ma è un errore, perché le auto che scendono da Vasto e devono raggiungere San Salvo, non incrociando la nuova statale, sarebbero costrette a passare ancora per Vasto Marina. Per evitare questo e decongestionare la costa, si può pensare a un percorso a raso, quindi senza gallerie, mitigando l’impatto ed evitando il viadotto che toccherebbe una parte panoramica e bella della città, ma facendo in modo che la nuova carreggiata incroci l’Istonia, in modo che le auto dirette a San Salvo possano aggirare il centro abitato. Gli appelli non servono a nulla. Serve sostenere progetti con tesi alternative”.
C’è un problema: il nuovo tracciato ricadrebbe sulle cosiddette zone rosse: terreni a rischio dissesto. Perché costruire su aree franose?
[mic_dx]”L’Anas rivendica le proprie conoscenze tecniche in merito ai problemi idrogeologici e dice di poter fare progetti sicuri con uffici tecnici che si occupano di queste problematiche inerenti al Pai”, piano di assetto idrogeologico, “e ai vincoli idrogeologici. È inutile che Forte faccia appelli a me, perché sa che sono stato al suo fianco nel sostenere il progetto del Comune di Vasto e nell’agevolare il confronto. Marsilio non vuol far perdere risorse a questo territorio, né vuole perdite di tempo, perché ha intenzione attuare l’Abruzzo accessibile che è parte del suo programma. Che facciamo, perdiamo i finanziamenti o andiamo su un progetto alternativo? Ho segnalato che l’ipotesi progettuale in cui il viadotto scavalcava l’Istonia è errato e i tenici dell’Anas hanno recepito. Questo non vuol dire che in futuro non si possa lavorare ad un’idea più ampia di raccordo con il territorio. Ma ora eviterei di perdere tutto. Io sono per l’opzione senza cavalcavia e con incrocio a raso con la provinciale Istonia”.
Il rischio, evocato dall’amministrazione comunale di Vasto, è di spostare lo smog di poche centinaia di metri dal litorale, avvicinandolo al centro storico.
“Non sono sostenitore del viadotto, ho votato per il percorso lungo. Marsilio questo progetto lo ha trovato, fu D’Alfonso a illustrarlo nell’aula del Consiglio comunale di Vasto. Abbiamo sostenuto la proposta alternativa del Comune, ma pare non sia possibile. A questo punto, gli amministratori comunali devono dire alla città costa vogliono fare. Inutile fare demagogia e dire: facciamo la rivoluzione. Perdiamo o non perdiamo questi fondi? Io sono per far arrivare quanti più soldi possibili a questa città”.