È giunta due giorni fa a sentenza la vicenda della morte di Emanele Pietropaolo, che perse la vita a 18 anni in un incidente stradale avvenuto a Vasto nel 2015.
Il giudice del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, ha emesso il verdetto il 18 dicembre: condanna a un anno, con pena sospesa, per C.C., una donna di 41 anni.
I fatti risalgono a poco meno di cinque anni fa: era il 5 gennaio 2015 quando, all’incrocio tra via del Porto e viale Abruzzo, avvenne il violento impatto tra l’auto guidata dalla donna e il motorino in sella al quale viaggiava Emanuele Pietropaolo, Piter per gli amici. Per il giovane non ci fu nulla da fare: perse la vita poche ore dopo l’incidente.
Il processo si è concluso tre giorni fa. In aula l’accusa era rappresentata dal pm Maria Grazia Marino, la parte civile (il padre del ragazzo) dall’avvocato Giovanna Colantonio, la difesa dagli avvocati Michela Scafetta ed Eliodoro D’Orazio.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche, condannando l’automobilista per omicidio colposo. La decisione: un anno con pena sospesa e sei mesi di sospensione della patente di guida. Non sono state ancora pubblicate le motivazioni della sentenza.
La difesa della donna preannuncia il secondo grado di giudizio: “La perizia del consulente tecnico d’ufficio ha evidenziato che la mia assistita ha avuto solo tre secondi di tempo per frenare ed evitare l’impatto”, dice l’avvocato Scafetta sottolineando che “la pena è molto bassa e senza provvisionale. Sulla base della perizia del Ctu e di quanto riferito da un testimone oculare, andremo in Appello e fino in Cassazione, fermo restando il massimo rispetto per la famiglia del ragazzo”.