I Réclame sono pronti alla finale di Sanremo Giovani che, giovedì sera, assegnerà 5 degli otto posti per la sezione Nuove Proposte del Festival 2020. E, sul palco del Casino di Sanremo, ci sarà un pizzico di Vasto viste le origini di Marco Fiore, frontman della band romana formata da lui e dai fratelli Gabriele Roia, Edoardo Roia e Riccardo Roia. Il papà di Marco, Gianluca Fiore, è un vastese doc che aveva scelto Roma per gli studi universitari e lì è rimasto con la sua famiglia. Resta però sempre forte il legame con la terra d’origine, dove la famiglia Fiore ha parenti, amici e dove torna spesso.
“Il viaggio di ritorno” è il brano prodotto da Daniele Sinigallia che fa parte dell’album, Storie d’appartamento, che uscirà la prossima primavera. “Il progetto musicale, ben radicato nella tradizione cantautorale italiana, volge tuttavia lo sguardo alle sonorità alternative contemporanee – si legge nella presentazione dei Rèclame -. L’intento è quello di creare canzoni che siano storie, all’interno delle quali convivano narrazione, sperimentazione sonora e strutture pop”.
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[ads_dx]C’è attesa per la serata di giovedì, che andrà in diretta alle 21.25 su Rai 1, in cui Marco Fiore e i fratelli Roia si confronteranno con Avincola, gli Eugenio in Via Di Gioia, Fadi, Fasma, Jefeo, Leo Gassmann, Marco Sentieri, Shari e Thomas. Dei dieci artisti in gara saranno in cinque a conquistare un posto per tornare sul palco dell’Ariston per il Festival.
Alla vigilia dell’appuntamento proprio Marco Fiore ha rilasciato un’intervista in cui ha spiegato il percorso della band. “Ho conosciuto Edoardo e Riccardo quando eravamo alle elementari, iniziammo a suonare nel tinello sotto casa loro, successivamente si è aggiunto Gabriele, che è il vecchio saggio del gruppo, calcola che la nostra formazione unisce circa un decennio, perché andiamo dai 20 ai 28 anni – ha raccontato il cantante a Recensiamomusica.com -. Ad unirci è stata proprio questa passione per la musica, bene o male ascoltavamo tutti in età adolescenziale il rock classico, in più siamo molto legati allo strumento e alla voglia di migliorarci tecnicamente, influenzati anche dal jazz, dalla musica classica e dagli ascolti dei nostri genitori. Insieme ci siamo trovati benissimo, per questo motivo la formazione è sempre rimasta la stessa”.