Aveva 16 involucri di cocaina nascosti nel reggiseno, destinati allo spaccio. Per questo motivo una 25enne incensurata (V.N.A.) e il compagno di 29 anni (D.B.) con precedenti sono stati arrestati ieri mattina a Vasto dalla squadra anticrimine della polizia con l’ausilio della squadra cinofili della questura di Pescara.
Gli agenti del commissariato erano stati insospettiti dal via vai che c’era nell’abitazione della coppia originaria del Foggiano. Durante la perquisizione, è stato rinvenuto anche un bilancino di precisione.
Questa la ricostruzione dell’operazione fatta dal commissario Fabio Capaldo: “Da informazioni confidenziali abbiamo individuato un uomo, segnalato come persona dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, attività illecita posta in essere all’interno della propria abitazione”.
“Il soggetto risultava già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari; al fine di dare riscontro alle informazioni ricevute, il personale dell’anticrimine ha deciso effettuato un mirato appostamento nel corso del quale è stato subito constatato un sospetto andirivieni di persone dedite all’uso di stupefacenti; si è così deciso di intervenire.
[ant_dx]”All’interno dell’abitazione, oltre all’uomo, era presente la propria compagna che, alla vista della polizia e del cane antidroga Ketty, appariva intimorita e inquieta tanto da chiedere insistentemente l’uso del bagno. A questo punto il compagno le estraeva dal reggiseno un bicchiere di carta contenente 16 involucri di sostanza stupefacente, tipo cocaina, ben avvolti nel cellophane”.
“La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire anche un bilancino di precisione regolarmente funzionante. La sostanza è risultata positiva alla cocaina e derivati. Tutto il materiale è stato opportunamente sequestrato. L’uomo con pregiudizi di polizia per reati specifici e la compagna, incensurata, sono stati tratti in arresto perchè ritenuti responsabili del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso. Dopo le formalità di rito, entrambi sono stati sottoposti alla detenzione domiciliare presso nella propria abitazione in attesa del giudizio direttissimo dell’autorità giudiziaria competente”.