Il Comune di San Giovanni Lipioni si tira fuori dal progetto del polo scolastico unico nella valle del Trigno perché le condizioni iniziali sono cambiate e l’ente potrebbe ritrovarsi a pagarne le spese di gestione senza bambini che frequentino la struttura.
La decisione di uscire dal progetto della “Strategia per le aree interne basso Sangro-Trigno” – che prevede la realizzazione di una scuola innovativa da oltre 4 milioni e mezzo (dall’Inail) in località “Chiancata” in territorio di Celenza sul Trigno – è stata votata all’unanimità nel consiglio comunale dello scorso 30 novembre.
CONDIZIONI CAMBIATE – Come spiegato dal sindaco Nicola Rossi durante la seduta, innanzitutto ci sarebbe una difformità tra lo schema della convenzione approvato in consiglio comunale nell’aprile 2017 e quanto accaduto dopo. I Comuni citati nello schema iniziale erano Celenza sul Trigno, Carunchio, Palmoli, Torrebruna, San Giovanni Lipioni, Tufillo, Dogliola e Castelguidone. Questi ultimi due però non hanno mai adottato la convenzione uscendo di fatto abbastanza presto dall’aggregazione dei restanti comuni ratificata nel luglio dello stesso anno.
[ant_dx]Il passaggio chiave della delibera votata a fine novembre è il seguente: “A seguito della riduzione dei Comuni aderenti da 8 a 6, i costi di gestione da parte di ogni singolo Comune saranno di conseguenza più onerosi, in particolare per il Comune di San Giovanni Lipioni potrebbe configurarsi la situazione di dover sostenere costi di gestione pur in assenza di alunni che frequenteranno il plesso scolastico unico”.
Nel documento si citano inoltre il tempo trascorso dalla nascita di quell’associazione di comuni che ha mutato i presupposti per la realizzazione del plesso e la riduzione del finanziamento che in origine sarebbe dovuto essere di sei milioni di euro.
Come riportato nella delibera, a fine settembre, il Comune di San Giovanni Lipioni ha chiesto a quello di Celenza sul Trigno di procedere alla ratifica di una nuova convenzione con il numero esatto dei partecipanti e il dettaglio di altri dati (costi di gestione, ripartizione degli stessi ecc.), ma non sarebbe mai arrivata risposta.
POCHI BAMBINI – Altra analisi che ha portato il Comune a fare questa scelta è quella del numero dei propri bambini in età scolastica: attualmente ne sono solo tre (che frequentano i plessi di Celenza sul Trigno), ma le previsioni sono pessime. I dati Istat al giugno 2019 del Comune più piccolo del Vastese [LEGGI] parlano di 4 nascite negli ultimi 7 anni, l’ultima delle quali nel 2017. Una situazione precaria e triste (riscontrabile in numerosi centri, LEGGI) che potrebbe, secondo quanto votato dall’assise civica, portare l’ente a sostenere costi di gestione di una struttura scolastica senza usufruirne.
Con la formalizzazione unilaterale dell’uscita, restano dentro al progetto i comuni di Celenza sul Trigno, Carunchio, Palmoli, Torrebruna e Tufillo che dovrebbero chiudere i rispettivi plessi scolastici per portare gli studenti nel polo unico.
Nel caso, ovviamente, che quest’ultimo veda prima o poi la luce.