Il popolo di Torino di Sangro la conosce bene, la attende con ansia e solo a nominarla gli scappa un sorriso: è la festa della “nascita della Madonna” del 10 dicembre. In questi giorni si celebra precisamente la traslazione della Santa Casa della Madonna a Loreto. Si tratta di una delle feste più caratteristiche della comunità in cui si prega la Madonna di Loreto seguendo tradizioni antiche di una bellezza unica ed irripetibile.
Si parte il 9 dicembre con una fiaccolata che inizia nel tardo pomeriggio da “Settimio” (lungo il tratturo) e , passando per le strade delle campagne nonostante il freddo intenso di questi giorni ma riscaldati dall’animo della preghiera, si arriva in paese in tarda serata fino alla chiesa della Madonna intonando canti devoti.
A questo punto bisogna prepararsi alla nottata che si svolge sempre tra il 9 ed il 10 dicembre.
Sono davvero in tanti che decidono di sfidare il sonno e rimanere raccolti in preghiera per tutta la notte fino alle 5 del mattino del 10 dicembre. Ora si accende la magia del Visadorno, un canto antico che viene tramandato di generazione in generazione da tempi ormai lontani, accompagnato dalla banda. Al Visadorno segue la Pastorale, una ninna nanna scaldacuori eseguita dalla banda in onore della Madonna e per tutti i presenti riuniti al suo cospetto. Si va poi per le strade del paese con la banda che rende omaggio alle maggiori autorità di Torino di Sangro ed in queste “stazioni” ci si ferma per mangiare e bere qualcosa offerto da loro: il Comune, la Caserma dei Carabinieri, i medici e altre personalità di rilievo.
La sera del 10 dicembre, dopo la Santa Messa, ci si ritrova tutti nella piazza principale del paese dove verranno rieseguiti Visadorno e Pastorale (per la gioia di chi non si è svegliato o semplicemente per motivi lavorativi non è potuto essere presente nella prima mattinata) e si accende un grande fuoco con la legna accatastata raccolta durante la giornata. La legna che avanza si vende all’asta al miglior offerente così da recuperare parte delle spese sostenute dal comitato feste.
Seguono il “ballo della pupa”, fuochi pirotecnici, e consegna delle “scrippelle” offerte dai forni locali (un dolce di pasta fritta ricoperto di zucchero) e, naturalmente, fiumi di vino che scaldano la fredda serata. I Torinesi, così, chiudono in bellezza i festeggiamenti alla Madonna di Loreto, allietati dal pensiero che la tradizione non si fermerà adesso e col Visadorno che risuona ancora in testa, si proiettano verso l’ultima domenica di maggio, grande festa del Patrono, Festa della Madonna di Loreto.