“Altra passeggiata, altro taglio: questa volta la Regione prende di mira gli uffici di promozione culturale di Lanciano”. A dirlo è Leo Marongiu, presidente del consiglio comunale di Lanciano e componente dello staff in Regione del consigliere Pd, Silvio Paolucci.
“Dopo la revoca dell’angiografo del Renzetti, il taglio di 90mila euro su Lancianofiera, il prossimo taglio firmato Mauro Febbo, reduce dalla passeggiata di venerdì scorso alla Sangritana, – dice Marongiu – si abbatterà sulla responsabilità di ufficio della prestigiosa Agenzia di Promozione Culturale regionale di Lanciano, che verrà accorpato a Vasto”.
L’assessore alla Cultura Mauro Febbo, con nota del 25 novembre scorso, ha convocato i Comuni e l’Anci, giovedì 5 dicembre a Pescara, per discutere della riorganizzazione della macrostruttura regionale del Dipartimento con la proposta di accorpamento di alcuni uffici tra cui quello di Lanciano, un affermato luogo di studio, ricerca e consultazione che conta oltre 10mila iscritti al servizio.
“Quello che è accaduto con la Asl di Lanciano alcuni anni fa, sempre con la destra alla Regione, deve far mantenere molto alta l’attenzione perché spesso si parte dalla soppressione di una responsabilità di ufficio per poi spogliare il servizio ed il centro nel corso degli anni, arrivando poi alla chiusura. – afferma ancora l’esponente del Pd frentano – L’APC di Lanciano attualmente conta 6 dipendenti, è il punto di riferimento di [mar_dx] 47 Comuni del comprensorio frentano, gestisce un patrimonio librario di inestimabile valore in una sede di pregio di proprietà della Regione, con oltre 100 utenti che giornalmente frequentano un baluardo di resilienza al decadimento culturale che si assiste spesso abbeverandosi di pseudo-cultura tra le troppe fake-news del web. Risulta dunque non solo incomprensibile – sottolinea – ma anche inaccettabile perseguire la strada di un accorpamento con Vasto, ma anzi bisognerebbe costruire un piano di sviluppo per l’APC e prevedere nuovo personale visto che la gran parte dell’attuale, a breve, andrà in pensione. Già negli anni 2000 fu sventata la proposta di accorpare gli uffici a livello provinciale, anche in questo caso – conclude Marongiu – la comunità di Lanciano e il comprensorio frentano sapranno manifestare il forte e deciso dissenso nei confronti di questo provvedimento già nella riunione del 5 dicembre attraverso l’assessore alla Cultura Marusca Miscia”.