Non si placano le reazion al tweet del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, sulla cucina dell’ospedale di Vasto chiusa dai Nas [LEGGI]. Dopo le prese di posizione di Pietro Smargiassi, del comitato Arcobaleno e dei consiglieri comunali della Lega, intervengono del dibattito anche Pd e Azione Civile Abruzzo.
“LA REGIONI FINANZI LA CUCINA” – “Ringraziare ironicamente chi ha denunciato le gravi carenze igieniche della cucina del ‘San Pio’ di Vasto e affermare che grazie a loro la stessa non riaprirà più, lo riteniamo gravissimo se, a maggior ragione, a pronunciare queste parole è il direttore della Asl”, esordiscono Pd provinciale e segretari dei circoli locali.
“La priorità è tornare a garantire nel più breve tempo possibile le condizioni igieniche della cucina per ripristinare quanto prima il servizio di somministrazione di alimenti e bevande. Quanto realmente occorrerebbe in termini economici lo lasciamo agli esperti. Compito di una Asl e di una Regione è quello di fornire i meritati servizi ai cittadini e in questo caso ai pazienti. Sul lato politico ci aspettavamo, da una Giunta regionale che ha finanziato 1 milione di euro per un [ant_dx]festival di cartoni animati, l’immediato finanziamento, o perlomeno la fattiva risoluzione del problema. A una settimana dalla chiusura da parte dei Nas ciò non è avvenuto e il silenzio del centrodestra e degli esponenti locali in Regione lo riteniamo inaccettabile. Invitiamo a questo punto l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, a dare anch’essa immediate risposte in merito”.
“SCARICABARILE INACCETTABILE” – Fortemente critica anche Azione Civile Abruzzo (movimento fondato da Ingroia): “La chiusura da parte dei Nas della cucina (e ricordiamo che i pasti sono stati affidati a una società privata che li fa viaggiare quotidianamente per mezza provincia) già dovrebbe bastare per portare lo sconcerto a livelli inaccettabili. Non commentiamo le reazioni e gli scaricabarile della politica che per anni ha taciuto, raccontato verità di comodo e ignorato quanto stava accadendo a Vasto. A detta del supermanager sarebbero necessari per ristrutturare e rimettere a norma una cucina 500mila euro che l’azienda sanitaria non avrebbe. In pratica il pubblico, che dovrebbe controllare e vigilare sul rispetto delle leggi da parte degli altri, afferma candidamente che non avrebbe i soldi per farlo. Invece, assistiamo al supermanager neonominato attaccare sui social chi ha denunciato le carenze riscontrate dai Nas, addirittura addossando a loro, testualmente colpe. Per poi aggiungere che a Vasto non si cucinava più e non si cucinerà più. Un atteggiamento che ci ricorda epoche, dominate da una politica che considerava il bene comune solo occasione per ostentazione di potere, clientele e favori, probabilmente mai finite in questo territorio. E che solo la penna del Silone di Fontamara ha saputo descrivere come necessario. Ma qui non ci sono, o almeno non dovrebbero, esserci principi di Torlonia”.