L’intenzione di finire prima dell’estate resterà un’illusione anche il prossimo anno, il terzo dall’inizio dei lavori. La Regione ha prorogato al 31 luglio 2020 il termine di ultimazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi. Certo, c’è la seconda frana da risanare: dopo lo smottamento di Lago Dragoni a Torino di Sangro, poche settimane fa è crollato un pezzo di lungomare a Casalbordino, proprio dove dovrà passare la pista ciclopedonale che costeggerà tutto il litorale della provincia di Chieti.
“Anche se sembra che ci siamo fermati, non è così”, precisa Vincenzo Sputore, consigliere provinciale delegato alla Via Verde della Costa dei Trabocchi. “Non sono visibili dall’esterno, ma sono in corso gli interventi necessari a illuminare e mettere in sicurezza le gallerie, presupposto fondamentale per dare continuità alla pista ciclopedonale”.
Intanto, dopo l’ultimo inquietante episodio, l’aggressione e rapina ai danni di un ventiquattrenne davanti alla ex stazione ferroviaria di piazza Fiume (non è l’unico reato consumato da un anno a questa parte nell’area dell’antico scalo ottocentesco abbandonato), si fa sempre più impellente la necessità di decidere il destino dello stabile dismesso. Lanciando una provocazione, nelle scorse settimane il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ne ha chiesto la demolizione, nel caso in cui la Provincia non trovi una destinazione. E fondi per bonificarla e rimetterla a nuovo. Le intenzioni erano tante: sede del Parco della Costa Teatina (anche questo atteso da 15 anni ma, a differenza della ciclovia, non ne parla più nessuno, neanche gli ambientalisti), museo, oppure Comando della polizia locale. Nel frattempo, a 31 anni da quando fu sostituita dalla stazione Vasto-San Salvo, la vecchia stazione cade a pezzi. Eppure, è un pezzetto di storia della mobilità ferroviaria sulla dorsale adriatica. Attorno alla stazioncina di piazza Fiume si sviluppò il centro abitato di Vasto Marina e, difficile da credersi oggi, la prima zona industriale della città [VIDEO]. Eppure, quel frammento di storia, che racconta attese, saluti, partenze, arrivi e ritorni, sembra non interessare quasi a nessuno.
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