Sabato 30 novembre, alle 17, nella Sala Leone Balduzzi alla Porta della Terra di San Salvo, sarà presentato il libro “Storie che fanno bene alla salute“, scritto da Maria Antonietta Labrozzi. L’evento, in collaborazione con Molière Caffè Letterario, sarà presentato da Domenico Di Stefano, le letture saranno affidate ad Annalisa Mincone.
Il libro
Studi scientifici hanno dimostrato che le buone notizie, i pensieri positivi, le belle storie, stimolano il sistema immunitario producendo effetti protettivi sulla salute. È stato dimostrato insomma che le belle storie sono terapeutiche, migliorano la vita. È capitato anche a me, in passato. Quando mia madre si ammalò precipitai nell’angoscia. La diagnosi era senza speranza e non c’era che attendere il momento del commiato. Mi si era chiuso lo stomaco, trascorrevo le mie giornate in un’ansia continua, sospesa in una dimensione irreale, sentivo il cuore pulsarmi in gola, ogni squillo di telefono mi faceva scattare, ogni suo sospiro mi atterriva. Cominciarono notti senza riposo e incubi di ogni genere. Un velo nero mi era sceso davanti agli occhi e vedevo tutto negativo. Accendevo la televisione e sentivo solo cattive notizie di morte e distruzioni. Aprivo un giornale e c’era altrettanto. Non potevo continuare a vivere così, anche perché avevo una famiglia, due bambini da accudire e un lavoro impegnativo che non mi permetteva il lusso di stare a pensare ai miei problemi, né la minima distrazione. Dovevo dedicarmi ai bisogni degli altri.
Inconsciamente misi in atto dei meccanismi di difesa. Cominciai a non guardare più la televisione né a leggere il giornale. Appena mi era possibile uscivo a camminare. Poi rovistai nella libreria e tirai fuori vecchi romanzi dimenticati: Le avventure di Tom Sawyer, Le avventure di Oliver Twist, Il Conte di Montecristo, che mi misi a leggere la sera, quando l’oscurità mi riempiva di malinconia. Erano tutti libri accomunati dallo stesso tema. Una grande e lunga sofferenza che alla fine viene riscattata con la gioia della vittoria. In quei mesi terribili, questa è stata la medicina che mi ha permesso di continuare a vivere, lavorare, amare, con la consapevolezza che sarei riuscita a superare il dolore della perdita. Ogni giorno vengo a contatto con persone che mi raccontano le loro sofferenze e le loro vite ed è sempre una bella emozione accoglierle e utilizzarle come fonte di ispirazione per i miei racconti.
D’altra parte basta guardarsi intorno per scoprire che il mondo è pieno di gente bella che si impegna a superare i problemi, che cade e si rialza, che stringe i denti e va avanti e alla fine supera le avversità. Ho la fortuna di fare quello che per me è il lavoro più bello del mondo: aiutare le persone a stare meglio. Sapere di poterlo fare anche con storie che fanno bene alla salute mi rende davvero felice.