La vicenda del concerto di Jovanotti annullato a Vasto arriva fino al Quirinale.
Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’ha scritta il sindaco di Vasto, Francesco Menna, riguardo alla tappa vastese del Jova Beach Party, in programma sulla spiaggia di Vasto Marina lo scorso 17 agosto, ma bocciata per motivi di sicurezza e spostata a Montesilvano, dove il grande evento musicale si è svolto a settembre. Menna lamenta di essere stato sottoposto a una “gogna mediatica” e getta, con la sua lettera, nuova benzina sul fuoco nei rapporti con la Prefettura.
Lunga la sfilza dei destinatari. Oltre al capo dello Stato, il documento è indirizzato anche a numerose altre autorità: ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, viceministri Vito Crimi e Matteo Mauri, sottosegretari Carlo Sibilia, Achille Variati e Gianluca Castaldi, senatore Luciano D’Alfonso, capo della polizia, Franco Gabrielli, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, presidente nazionale dell’Anci (associazione nazionale Comuni d’Italia), Antonio De Caro, e presidente dell’Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto.
“Chiedo”, scrive Menna, “a tutti gli autorevoli destinatari in indirizzo, che abbiano contezza di intervenire al fine di ristabilire correttamente le modalità di leale collaborazione tra Stato ed Istituzioni locali, soprattutto in un tempo in cui si stimola il potenziamento dei rapporti tra autonomie”.
La lettera – Il sindaco spiega i motivi della missiva, sostenendo che “mi corre l’obbligo di rendervi edotti, in tutte le opportune sedi di esercizio della funzione pubblica statuale, di alcuni spiacevoli episodi che si sono verificati in relazione all’iter procedimentale, codificato dal Tulps”, testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, “sull’evento Jova Beach Party, promosso dal noto cantante Jovanotti, che avrebbe dovuto tenersi a Vasto il 17 agosto”.
Menna dice la sua sulla sonora bocciatura della location e del piano sicurezza. “Già nel mese di marzo”, si legge nel documento, “il sottoscritto procedeva a notiziare il prefetto di Chieti, dott. Giacomo Barbato, sulla proposta avanzata dagli organizzatori dell’evento, già nota a tutti da dicembre 2018, e si recava presso la sede della Prefettura insieme allo staff di Jovanotti per essere ricevuti dal Prefetto” e di aver attivato la procedura finalizzata a far esaminare dagli organi competenti “l’iniziativa progettuale proposta dalla società Trident Agency al fine di consentirne la prescritta validazione da parte degli organi competenti che vedono il prefetto come massima autorità di riferimento”.
“In data 16 luglio ultimo scorso, dopo aver svolto due successivi incontri in data 26 giugno e in data 11 luglio, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica veniva espresso un parere negativo, in quanto l’opera progettuale risultava, secondo la CPVLPS”, commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, “carente sotto molteplici aspetti. Al termine della riunione del Comitato, il Prefetto procedeva, immantinente – afferma Menna – a presiedere una conferenza stampa, precedentemente convocata in una sala adiacente presso la Prefettura, in cui, prima che fosse pubblicato il resoconto/verbale e trasmesso alle competenti autorità, primo tra tutte, al sottoscritto, annunciava che ‘il concerto è sicuramente a grave rischio oltre che per l’inidoneità dei luoghi legata al fosso, si può chiedere il 17 agosto, sabato, bollino rosso, di chiudere la statale 16 Adriatica per consentire la sosta? E in A14 che succede? Spacchiamo l’Italia in due? Concettualmente ci sono impossibilità realizzative.
Al fine di ricondurre ad un essenziale clima di serena collaborazione istituzionale le esternazioni televisive e a mezzo stampa, in data 19 luglio, mi sono presentato in Prefettura, unitamente al sen. Luciano D’Alfonso, per essere ricevuto a colloquio, ma senza esito positivo”.
“In recepimento delle criticità emerse in sede di CPOSP”, comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, la società proponente predisponeva un secondo progetto che riscontrava positivamente tutte le questioni emerse e veniva trasmesso a questo Comune in data 29 luglio u.s. e, in pari data, alla Prefettura”.
Poi il sindaco di Vasto fa riferimento a un’intervista rilasciata dal prefetto al Tg3 Abruzzo e, nella lettera, riporta la frase: ‘Fare il sindaco non significa fare il postino'”. Poi ricorda i sopralluoghi dei carabinieri forestali a Fosso Marino, nell’area scelta per il concerto, dove “i lavori venivano sospesi e, poi, ripresi con l’intervento del sottoscritto”. Ricorda anche i blitz dei carabinieri in municipio il 17 e il 23 di luglio e il 2 di agosto per “assumere, presso questo Comune, materiale documentale ed atti amministrativi relativi alla vicenda Jova Beach Tour e, specificamente, agli interventi di sistemazione di Fosso Marino, permanendo nella stanza del sottoscritto per circa 10 ore complessive”. Quindi la bocciatura del 9 agosto, quando “il CPOSP confermava, nella riunione congiunta con la CPVLPS, il parere negativo già espresso in data 16/7/2019. In tale sede, il comandante provinciale dei carabinieri, col. Florimondo Forleo, sosteneva ‘in relazione quanto emerso dall’esame della progettualità e della relativia documentazione, dall’informazione già inviata dallo stesso alla Procura, nonché dalle informative rese dai Carabinieri forestali, richiede al Prefetto l’invio della documentazione all’Autorità Giudiziaria e comunica che invierà specifica segnalazione alla Corte dei Conti’. Accadeva, inoltre che in data 12 agosto u.s. il Prefetto Barbato, accompagnato dal Comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Florimondo Forleo, si recava presso la Procura di Vasto e, nella circostanza, asseriva: ‘Non è il momento delle dichiarazioni ma delle azioni'”, si legge nella missiva del capo dell’amministrazione comunale di Vasto.
[mic_sx]”A questo clima di denunce, di appellativi nei confronti del sottoscritto, durante pubbliche conferenze stampa, di acquisizione di documentazione da parte delle forze dell’ordine”, sostiene Menna, “si aggiunge una situazione mediatica fatta di interviste televisive e articoli di stampa, nonché convocazioni della Commissione provinciale di vigilanza notificate a mano da parrte dei C.C. di Chieti a tutti i membri della Commissione, oltre che via pec. Quindi – scrive il primo cittadino – per aver cercato di svolgere una manifestazione che ha avuto luogo in tutta Italia sono stato apostrofato, denunciato dal Prefetto e dal Comandante provinciale dei C.C., da quanto apprendo da notizie di stampa, e, inevitabilmente, messo alla gogna mediatica, La città ne è uscita inevitabilmente ferita e basita. È, quindi, mia intenzione evidenziare quella che è stata l’originarietà e l’intraprendenza conflittuale nei rapporti tra Prefetto e Città del Vasto”.
Nelle righe conclusive della lettera, dopo aver chiesto “a tutti gli autorevoli destinatari in indirizzo, che abbiano contezza di intervenire al fine di ristabilire correttamente le modalità di leale collaborazione tra Stato ed Istituzioni locali”, Menna annuncia: “Continuerò a concepire la sindacatura senza essere mai animoso, ma lavorerò lucidamente per la realizzazione di un convegno che cristallizzi come non devono essere i rapporti tra Stato centrale e periferie e darò vita a un tavolo di lavoro per aiutare Vasto ad essere sempre più città attraente e accogliente”.