“Il Centro Storico è il bene comune per eccellenza, con i suoi palazzi e le chiese, i giardini, le logge, i vicoli, gli archi, le porte, da considerarsi un tutt’uno, quale componente della storia della nostra bella città”. Anche il gruppo consiliare del Partito Democratico di Vasto, dopo il gruppo del Movimento 5 Stelle [LEGGI] risponde alle istanze sollevate dai parroci di Santa Maria, don Domenico Spagnoli, e San Giuseppe, don Gianfranco Travaglini, [LEGGI] in una articolata lettera indirizzata a sindaco e amministratori.
“Tralasciamo di parlare dell’assetto urbanistico, oggetto del grande lavoro dell’arch. Prof. Luigi Cervellati, che ha ridato dignità al nostro centro storico, consentendo a tanti proprietari di migliorare la vivibilità delle loro abitazioni e che pianifica una progettualità pubblica e privata ancora da concretizzarsi. Ci vogliamo soffermare sullo scritto dei Parroci di San Giuseppe e Santa Maria con qualche riflessione su quella che viene evocata come bellezza del centro storico da tutelare, restituendo decoro e serenità alla città a vantaggio di tutti i cittadini.
Crediamo sia da condividere l’allarme dello scritto che richiama tutti, a partire da noi amministratori, alle nostre responsabilità, ancor più se si è consapevoli che fenomeni di degrado e di bruttezza sono figli della grave crisi di valori, anche culturali, che oggi affligge la nostra Italia”.
[ads_dx]I consiglieri del Pd sostengono che “durante le precedenti amministrazioni di centrosinistra si è tracciato un percorso per il centro storico fatto di regole: piano commercio del centro storico, ordinanze contro l’uso di bottiglie di vetro per asporto, piano rumore, regole dignitose sugli orari per la diffusione musicale all’esterno. Provando anche a migliorare la sua vivibilità con la pavimentazione e trasformazione in Aree Pedonali Urbane come l’anello di Piazza Rossetti e Via Adriatica, parcheggio coperto e ztl, con l’apertura del Centro Culturale Polivalente E. Berlinguer, insieme alla Scuola Civica Musicale, in Via Anelli e il giudice di Pace in via Roma. L’attuale Amministrazione ha continuato in questo percorso di regole con l’approvazione del Piano Dehors e con il recepimento della legge regionale sul commercio che ha snellito procedure e chiarito aspetti urbanistici e architettonici favorendo l’apertura di nuovi esercizi commerciali nel centro storico. Oggi abbiamo in centro storico una crescita esponenziale di B&B, l’apertura del corso di Laurea in Infermieristica nei locali dell’ex carcere di via Aimone riqualificato, così come la sede delle associazioni nella Casa Rossetti e le associazioni dei forze dell’ordine in congedo a Porta Nuova e la riqualificazione della sala convegni Aldo Moro di C.so Italia”.
C’è qualcosa però che non va se da più parti, non ultime le considerazioni dei due parroci e del ricostituito Comitato centro storico, vengono fatti rilevare criticità nella gestione della città antica anche con una valutazione critica anche rispetto alla gestione di eventi in particolari periodi dell’anno. “L’esigenza di limitare ordinanze che vadano in deroga alle regole solo in casi particolari è un aspetto che non possiamo non considerare – aggiungono i consiglieri di maggioranza -. Nella lettera dei Parroci cogliamo molti aspetti interessanti, si insiste nella richiesta di valorizzare la bellezza della nostra città, favorendo iniziative culturali, motori potenti contro situazioni di degrado, tanto più che il cuore della nostra città vanta uno splendido palazzo marchesale, oggi sede dei reperti archeologici del vastese, un ricco museo, tante bellissime chiese, che hanno un ruolo importante per educare alla bellezza. Ben venga l’auspicio a riconsiderare le notti bianche o rosa per evitare che dal sacrosanto diritto allo svago e al sano divertimento si scada nella poco celata promozione dell’alcool come sballo, enfatizzato dalla mancanza, per i più giovani, di figure di riferimento dotate di autorevolezza e idealità. Così come si vive sempre più l’estate come tanti eventi mordi e fuggi che costano e non qualificano la città.
Infine il richiamo al dovere di indirizzare, orientare e incoraggiare le persone ad un futuro sostenibile. Monito potente all’amministratore pubblico che ha l’obbligo di indirizzare con le decisioni assunte attraverso atti amministrativi, i cittadini al bene comune e a comportamenti rispettosi delle persone e della cosa pubblica. Troviamo quindi la lettera dei due Parroci stimolante e giusta poiché il loro richiamo non è moralistico, ma si carica di una tensione politica quando invoca a una diversa vivibilità del centro storico, richiamando in causa i suoi fondamentali custodi: i cittadini (non solo i commercianti) poiché è la vigilanza della comunità che garantisce comportamenti responsabili. Cogliamo l’occasione per ribadire che il nostro impegno da consiglieri comunali sarà volto ad promuovere il centro storico come contenitore di bellezza grazie ad iniziative di maggiore livello culturale e rivolte soprattutto alle nuove generazioni, garantendo loro stimoli positivi che ridaranno spessore e anima al centro storico”.