Con la vittoria del giovane greco Tsitsipas alle Atp Finals di Londra di fatto termina la stagione 2019, almeno per quanto concerne il calendario previsto dall’Atp. Non è però terminata la stagione tennistica professionistica, perché a doversi disputare, per intero, è ancora la Coppa Davis. E tocca precisare interamente, perché da quest’anno la coppa a forma di insalatiera vive una stagione storica, per quello che è il lunghissimo corso che ha questa tradizionale manifestazione.
Niente più fasi eliminatorie spalmate su mesi, ci si gioca tutto in una settimana, con 18 nazioni frutto delle precedenti quattro semifinaliste, due wild card e le dodici Nazioni capaci di garantirsi il pass nei turni di qualificazione. Come l’Italia, quotata da bwin a 19 per la vittoria finale della Coppa Davis, che lo scorso febbraio ha battuto l’India per essere ora a Madrid a giocarsi le proprie chance.
Una quota che non deve però ingannare, gli azzurri ci sono e non solo per far presenza: mai come quest’anno la competitività dei suoi giocatori di punta ha raggiunto picchi storici, col Masters 1000 di Montecarlo vinto da Fognini e le Atp Finals disputate da Berrettini, entrambi entrati in top ten e con quest’ultimo reduce dalla semifinale agli Us Open. Insomma, una stagione da ricordare, per cui il meglio potrebbe ancora venire.
Il girone non è di quelli che spaventa, siamo con Canada e Usa. I primi sono rappresentati da Raonic e Shapovalov: Milos è il grande tennista esperto reduce però da una stagione complicata per infortunio, fatta di soli 33 match, Denis invece è il giovanotto carico di talento già quindici del mondo ma alla ricerca della costanza ancora lontana.
Gli Usa invece sono ben lontani dai tempi di Sampras ed Agassi, vivono infatti un lento ricambio generazionale che dai tempi di Roddick non fornisce un numero uno e vincitore Slam nel circuito Atp. Tutti giocatori identici per caratteristiche e conformazione fisica: da Opelka a Fritz, Querrey e Isner, nulla per cui i nostri debbano fortemente preoccuparsi.
Favorita numero uno, sempre sulla lavagna delle quote relative alla Coppa Davis 2019, è la Spagna padrone di casa, data a 4, ma per cui la presenza di Nadal è ancora in dubbio. Ci sarà Djokovic per la Serbia, data a 7, ma la quota migliore dopo i padroni di casa è per la Russia di un Medvedev grande protagonista nel 2019 con 76 match disputati e sei finali di fila giocate, i russi sono dai a 5.50. Difficile possa ripetersi la Croazia, campione uscente, data a 12. C’è poi l’Australia dei folli Kyrgios e De Minaur quotati a 19, per chi voglia provare un azzardo.
Sono 18 le Nazioni impegnate, suddivise in sei gironi da tre, dove passano tutte le prime classificate oltre alle due migliori seconde: tutto in una settimana, per un evento che cambia totalmente la manifestazione più antica del mondo nel campo della racchetta.