Sigilli alla cucina dell’ospedale di Vasto. Blitz dei Nas al San Pio da Pietrelcina dove, nei locali destinati alla preparazione dei cibi da servire, c’era stata lo scorso anno una fuga di gas che aveva portato a una prima chiusura. Ieri un nuovo stop.
I carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni di Pescara hanno riscontrato che la cucina del presidio ospedaliero di via San Camillo de Lellis non risponde agli standard igienico-sanitari imposti dalla legge.
“Il servizio di ristorazione – spiega l’ufficio stampa della Asl Lanciano-Vasto-Chieti – è stato esternalizzato per tutta l’azienda sanitaria, quindi anche per l’ospedale di Vasto. È tra i servizi esternalizzati già da qualche tempo come, ad esempio, il Cup”, il centro unico prenotazioni cui si rivolgono i cittadini per prenotare gli esami diagnostici. “Le pietanze vengono cucinate nel centro cottura dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto. La cucina non funziona più, tranne alcune volte in cui la pasta viene lessata in loco e condita con i condimenti preparati dall’impresa nel suo centro cottura”.
In alcuni casi, i cibi vengono cotti nella cucina dell’ospedale Renzetti di Lanciano. E questo ha suscitato in passato le polemiche del Comitato per la tutela dell’ospedale del Vastese, che è tornato di recente a chiedere, per i residenti dell’Abruzzo meridionale, gli stessi servizi che vengono assicurati all’area metropolitana Pescara-Chieti.
È di due domeniche fa, invece, il sit-in di protesta organizzato davanti all’ingresso del San Pio dal comitato civico L’Arcobaleno, presieduto da Angela Pennetta.
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