Beniamino Tambelli e sua moglie, Antonella Tascone, sono i due soci del gruppo TCM fondato nel 2000 e composto da tre aziende. Tcm si occupa di progettazione e costruzione meccanica. TCS automazione industriale, quadristica e impianti fluidici, IMS si occupa di manutenzione industriale e service. L’unione delle tre aziende riesce a dare un servizio chiavi in mano al cliente. Con queste tre aziende si ottiene dallo studio di fattibilità all’installazione e collaudo finale dai clienti. Clienti, che spesso sono sparsi in giro per il mondo. Naturalmente, le aziende che compongono la TCM group possono sviluppare anche progetti singoli, scissi tra loro. Quindi TCM può fare anche solo progettazione meccanica, lavorazione di meccanica o carpenteria di precisione. Tcs progettazione e realizzazione di quadri elettrici o impianti fluidici. Ims può occuparsi solo di progetti di manutenzione. Attualmente, con IMS si hanno 35 persone in manutenzione fissa in Pilkington. Bravo e Primo, le aziende satellite della Pilkington, sono tutte sotto la manutenzione fornita dalla TCM group. Stesso discorso per Denso e altre aziende della Val di Sangro. Uno degli elementi distintivi del gruppo TCM è indubbiamente la continua innovazione, pur restando un’azienda che affonda pienamente le proprie radici nel territorio circostante traendone benefici. Entrando nella sede principale della TCM, infatti, si notano sin da subito numerose opere d’arte create da artisti del territorio. Il risultato è una splendida cornice dove il lavoro dell’azienda viene sublimato proprio perché accostato ad elementi che lo esaltano e lo raccontano in chiave dinamica. Dal territorio, il gruppo TCM raccoglie anche la forza lavoro, ovviamente. Forza lavoro con una forte componente giovanile. Infatti, il gruppo, è da sempre attento alle tematiche dei ragazzi e dell’istruzione territoriale, aderendo con continuità a progetti in cui i ragazzi possono spendere e imparare le proprie attitudini in modo proattivo come i progetti di alternanza scuola-lavoro o Scuolalocale, il giornale online dove i ragazzi possono raccontare in modo professionale le loro esperienze e storie, respirando della sana atmosfera lavorativa in modo libero, pur essendo comunque seguiti da tutor e giornalisti del settore.
Quanti dipendenti ci sono in totale all’interno del gruppo TCM?
Ottanta. Di cui una parte stabilizzati, ovvero sempre con noi, ma da un’agenzia interinale. Durante luglio e agosto si arriva intorno alle 120 persone. C’è da dire anche questo: ci teniamo a far crescere molto le persone interne all’azienda. Infatti, avendo diversi cantieri all’estero bisogna mandare sempre persone di un certo livello per interfacciarsi con i clienti.
L’anno scorso abbiamo formato una decina di persone proprio a questo scopo.
Com’è il rapporto dell’azienda con il territorio circostante?
Abbiamo una collaborazione continua con tutte le scuole più o meno. Non è una questione di pubblicità, ma di etica professionale. Siamo nati in questo territorio che ci ha dato tanto ed è giusto, secondo noi, dare indietro qualcosa. Con l’istituto professionale di San Salvo collaboriamo sempre, doniamo anche attrezzatura per i laboratori, materiali che per noi sono obsoleti vengono passati alle scuole per i progetti di stage. Ogni anno, poi, prendiamo parte al progetto di alternanza con Termoli, ma anche con la Spagna.
Abbiamo anche pensato ad una borsa di studio per le scuole medie.
Quali sono le soft skills che cercate di trasmettere ai ragazzi?
Sicuramente il problem solving, la polivalenza, la capacità di adattamento.
Dal mondo della scuola arrivano ragazzi già pronti al mondo lavorativo o ancora troppo acerbi?
Da quando andavamo a scuola noi l’alternanza scuola lavoro è molto migliorata ovviamente. Per noi è fondamentale vedere nei ragazzi la voglia di fare, quella è già una prima selezione.
Come mai avete deciso di aderire al progetto di alternanza, che tipo di investimento è?
Per individuare dei ragazzi da far crescere. Ci siamo riusciti, perché abbiamo tanti ragazzi che lavorano con noi e rispetto al totale dei nostri dipendenti sono una bella percentuale.
In dieci anni siete riusciti a far crescere la vostra azienda in modo florido: c’è un segreto?
Quando siamo partiti, dieci anni fa, eravamo due incoscienti, avevamo una forte ambizione e la voglia di metterci in gioco. È bello sfruttare le proprie capacità per fare qualcosa che si ama fare. La passione è quindi sicuramente una chiave.
Un’altra chiave è indubbiamente avere una bella squadra di collaboratori a cui delegare. Da soli non ci saremmo riusciti, col tempo abbiamo creato un buon management motivato che ha sposato l’idea dell’azienda.