Il Tribunale di Vasto è tra i più efficienti d’Italia. È in equilibrio il rapporto numerico tra i procedimenti chiusi e quelli sopravvenuti nel periodo compreso tra gennaio 2017 e marzo 2019.
È quanto emerge dai dati dell’Ufficio statistica del Consiglio superiore della magistratura, ufficializzati in un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a palazzo di giustizia in occasione della Giornata europea della giustizia civile.
“Quest’anno – spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati di Vasto, Vittorio Melone – siamo occupati del tema della statistica applicata alla giustizia, anche perché, ultimamente, abbiamo spesso sentito parlare di efficienza e produttività e, quindi, abbiamo deciso di chiedere a una componente Ufficio statistica del Csm, Ilaria Rocchetti, come si elabori la graduatoria dei Tribunali e in che modo si valuti l’efficienza degli uffici giudiziari e dei magistrati. Il nostro Tribunale, in base ai parametri, è certamente uno più efficienti d’Italia”.
Oltre a Rocchetti, relatori del dibattito, moderato dall’avvocato Giampaolo Di Marco, sono stati il presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, i magistrati Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi e lo stesso Melone.
Nella valutazione operata dal Csm, “viene preso in considerazione lo smaltimento delle sopravvenienze in funzione dell’organico, smaltimento che deve avvenire entro i tre anni”, altrimenti il prolungarsi dei processi di primo grado per oltre tre anni espone il Ministero della Giustizia alle cause di risarcimento danni. A Vasto, dati alla mano, il rischio dell’ultratriennalità non c’è, nonostante “non sempre l’organico dei magistrati sia stato completo e, soprattutto, nonostante la grave carenza di personale verificatasi nel recente passato”, sottolinea il presidente dell’Ordine forense.
Nell’ambito della celebrazione della Giornata europea della giustizia civile, “poi abbiamo associato la firma del Protocollo sulle spese ordinarie, straordinarie e voluttuarie in materia di separazione e divorzio riguardo al mantenimento dei figli, spesso oggetto di scontro duro tra le parti. Il prossimo appuntamento sarà ai primi di febbraio, quando ragioneremo su giustizia e intelligenza artificiale”.
[mic_dx]Se i numeri positivi possano servire a salvare la sede giudiziaria di Vasto dalla mannaia della riforma della geografia giudiziaria, è una questione tutta da verificare: “L’efficienza – fa notare Melone – è un elemento valido, ma è evidente come non sia determinante per decidere se mantenere aperto un ufficio giudiziario. L’inefficienza, spesso, si concentra nelle grandi sedi giudiziarie dove, ad esempio, matura il 60% delle prescrizioni, ma nessuno si sognerebbe mai di chiuderli. Sarà, comunque, un parametro da prendere in considerazione Abbiamo chiesto all’intergruppo parlamentare che si occupa della questione di farsi portavoce di una richiesta al Parlamento: una ulteriore proroga fino al 2023, all’esito dell’entrata in vigore delle nuove riforme, come quella del giudice di pace”.