Non si placano le polemiche sul nuovo corso Trento e Trieste e sulla nuova mobilità che prevede che il “corso presentoso” sia interdetto alle bici e diventi interamente pedonale.
Anche Franco Mastrangelo, fondatore del movimento LaVeNum (Lanciano per una una nuova mobilità) e promotore del Piedibus, si dice contrario all’ordinanza.
“Con questo provvedimento si alimenta la tesi distorta che la bicicletta sia un intralcio, una fonte di fastidioso pericolo. – dice Mastrangelo – Essa è invece, specialmente in ambito urbano, uno straordinario mezzo di trasporto che per le sue caratteristiche peculiari, tra le quali la flessibilità e la facilità di utilizzo, rappresenta una risorsa fondamentale nella lotta alla congestione del traffico, all’inquinamento, all’incidentalità veicolare, alla diffusione delle malattie”. Motivo per cui, a suo dire, l’interdizione al Corso rimane assolutamente sbagliata.
Riservare Corso Trento e Trieste ai pedoni è un modo per tutelare l’utenza più debole. – risponde l’assessore alla Mobilità, Francesca Caporale – Chi passeggia deve sentirsi sicuro in un’area che, con l’installazione di fioriere e paletti, sarà chiusa agli accessi esterni. Il transito dei bimbi in bicicletta è consentito, ma la bici utilizzata non in modo ludico, ma come mezzo di trasporto alternativo, ha i propri spazi. Come amministrazione – afferma ancora la Caporale a Zonalocale – abbiamo sempre incentivato una mobilità alternativa, che non viene né denigrata né arginata da questa scelta. Chi arriva in centro ha la possibilità di parcheggiare a ridosso del corso, su piazza Pace, e di godere di un’area sicura su cui poter [mar_dx] passeggiare in tranquillità”.
Ma la polemica non si placa ed è lo stesso Mastrangelo a lanciare una nuova provocazione. “Cari amministratori – dice ancora dal suo profilo Facebook – volete dimostrare concretamente di essere favorevoli, come dite, alla ciclabilità ed alla mobilità sostenibile? Allora contemporaneamente alla chiusura del Corso alle bici, rendere esclusivamente ciclabile la parallela, via Duca degli Abruzzi – chiude – o quantomeno ricavatene una pista ciclabile eliminando i parcheggi per le auto”.