In ospedale per sottoporsi a un intervento a seguito di un aborto farmacologico, ha aspettato dieci ore, poi ha deciso di firmare, uscire e andare all’ospedale di Termoli, dove è stata operata.
A raccontare l’esperienza vissuta ieri è D.P.A., una donna di Vasto.
“Il 9 settembre – ho avuto un aborto farmacologico, dopo due ore mi hanno dimesso e rimandata a casa. Nel primo pomeriggio i miei famigliari hanno richiesto il soccorso di un’ambulanza perché mi sono
sentita male: perdita dei sensi e iperventilazione. Dopo ore di controllo, sono stata rimandata a casa con la prescrizione di tornare una settimana dopo per sottopormi a un controllo controllo.
Il 16 settembre 2019 la donna si presenta alla visita, in cui le vengono prescritti un farmaco e una visita di controllo dal suo ginecologo.
“La mattina del 4 novembre ho avuto una forte emorragia, che non mi ha permesso di fare la visita dal mio ginecologo ma sono dovuta andare all’ospedale dove, dopo una visita, mi hanno dato l’appuntamento per ieri, 6 novembre 2019, per un raschiamento chirurgo ma, tornando a casa, ho notato dal referto
degli analisi che c’erano esami che non mi avevano eseguito. Ho chiamato subito il reparto, ma mi hanno detto che c’era stato un errore”, racconta la donna.
“Alle 7 di ieri mi sono recata in reparto; dopo aver effettuato elettrocardiogramma e analisi, alle 12 mi hanno dato un farmaco”. I medici hanno comunicato alla paziente “che entro 2 ore Max due ore e mezza avrei fatto l’intervento. Esattamente dopo 10 ore di attesa, senza mangiare dalla mezzanotte precedente e senza nessuna flebo di idratazione, alle domande su quando avrei subito l’intervento, il personale rispondeva sempre che non aveva l’ok dalla sala operatoria. Mia sorella, insospettita, ha chiamato il blocco operatorio. La risposta è stata che non avevano in programma nessun paziente da operare del reparto
ginecologia. Senza nessuna comunicazione da parte del reparto e dopo le tante ore d’attesa, sono dovuta ricorrere a una soluzione drastica: mettere la firma ed andare all’ospedale di Termoli per effettuare l’intervento, vista l’urgenza- A Termoli “nell aprile 2019 ho effettuato un altro intervento li visto che l’ospedale di Vasto, dopo due mesi di attesa, non mi aveva dato disponibilità. Abbiamo – conclude D.P.A. con amarezza – un ospedale solo come struttura, ma non come servizi”.
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