La Oma potrà continuare a produrre in esercizio provvisorio per tre mesi, rinnovabili. È questa l’importante novità comunicata durante l’incontro di ieri tra sindacati, curatore fallimentare e responsabile del personale. L’azienda dell’ex presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, che occupa 330 persone tra Castiglione a Casauria, Tocco da Casauria e Bussi è stata dichiarata fallita a fine ottobre [LEGGI]. Nei giorni scorsi, i lavoratori hanno manifestato a Pescara chiedendo rassicurazioni sul futuro. Le commesse per la fabbrica infatti ci sono e uno stop produttivo era visto come rischioso per il mantenimento dei clienti.
Nell’incontro di ieri (al quale hanno partecipato Andrea De Lutis per la Fiom Cgil e Dorato Di Camillo per la Fim Cisl), il curatore fallimentare Roberto Costantini ha comunicato che il Tribunale di Pescara ha emesso il decreto di autorizzazione alla continuità che concede l’esercizio provvisorio.
Da stamattina, quindi, parte dei lavoratori riprenderanno le attività e si occuperanno di ristabilire le condizioni affinché nell’arco di alcuni giorni tutto torni alla normalità. Domani, inoltre, il curatore riceverà la visita dei responsabili della toscana Nuovo Pignone (committente principale): “Nell’incontro – spiega De Lutis – si discuterà delle commesse in essere e di eventuali altre future che potrebbero dare slancio all’azienda. Compito del curatore sarà valorizzare l’azienda e renderla il più appetibile possibile con l’obiettivo di procedere in poco tempo ad affitto e cessione d’azienda in modo da garantire i livelli occupazionali e gli interessi dei creditori”.
[ant_dx]Per tutelare le maestranze attualmente in esubero è stata richiesta la Cigs. A riguardo i rappresentanti hanno chiesto al prefetto di Pescara di sollecitare una rapida convocazione dal parte del ministero dello Sviluppo economico. “Oggi stiamo scrivendo una pagina della storia industriale italiana, i lavoratori hanno sempre lavorato con impegno, sono sicuro che sarà così anche per il futuro”, ha commentato ieri Costantini.
“Oggi abbiamo superato il primo scoglio – chiude De Lutis e Di Camillo – forse quello più difficile, far riprendere le attività, la strada è ancora lunga e tortuosa ma da ora è possibile guardare al futuro, dobbiamo ringraziare il Tribunale di Pescara e il curatore fallimentare per la fiducia e l’impegno profuso, questi giorni sono stati di apprensione e frenetica attività, in soli 5 giorni con le festività nel mezzo è stata garantito un lavoro di settimane che ha permesso di scongiurare la perdita delle commesse. Ringraziamo il prefetto di Pescara e le istituzioni tutte che hanno collaborato per questo primo risultato. Un grazie ai lavoratori che in questo breve frangente di tempo di conoscenza si sono affidati a noi e hanno seguito le nostre indicazioni, da domani a lavoro per garantire e addirittura cercare di aumentare i livelli occupazionali di questa azienda”.