“Andare nello spazio non è solo questione di tecnologia ma è un’esperienza umana“. Il cosmonauta italiano Walter Villadei, tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana, ha incantato gli studenti degli istituti superiori della città che, questa mattina, hanno partecipato all’incontro nell’aula magna del Polo Liceale Matttioli. L’appuntamento è stato organizzato dalla sezione di Vasto dell’Associazione Arma Aeronautica con l’istituto vastese guidato da Maria Grazia Angelini e con VastoScienza, centro culturale diretto da Rosa Lo Sasso. “La nostra sezione festeggia i 40 anni – ha esordito il presidente AAA di Vasto, Ciro Confessore – e siamo lieti di portare avanti il legame con il mondo della scuola, terreno fertile e prioritario nella nostra azione. In questa circostanza voglio ricordare il compianto Oreste De Rosa, presidente che mi ha preceduto e che ha ridato impulso all’associazione, e ringraziare il segretario Roberto Bruno per il suo entusiasmo in ogni iniziativa”.
La dirigente scolastica Maria Grazia Angelini, nel suo saluto introduttivo, ha ringraziato gli ospiti, “persone che hanno studiato e che oggi sono qui chiamati al ruolo che la scuola deve avere: accompagnare voi ragazzi nel costro percorso di vita“. Negli ulltimi anni, come ha ricordato la professoressa Lo Sasso, è stato proficuo il rapporto di collaborazione tra Polo Liceale Mattioli e AAA di Vasto. Ed è stato infatti lungo e qualificato l’elenco delle attività svolte in sinergia – anche con altri istituti della città e altre associazioni – illustrato dal segretario Bruno.
L’INTERVISTA A WALTER VILLADEI
[ads_dx]Il colonnello Stefano Castelnuovo, comandante del 32° Stormo di Amendola, è stato il primo degli ospiti a prendere la parola ricordando il suo legame con Villadei nato ai tempi dell’Accademia di Pozzuoli. “Sono entrato lì con un milione di dubbi e un miliardo di speranze ma quella è stata l’esperienza che ha cambiato la nostra vita. L’Aeronautica è una forza armata giovane e votata all’innovazione tecnologica. Datevi da fare – ha detto agli studenti – e non smettete mai di credere nei vostri sogni“. Al maggiore Marco Santeramo, comandante del 28° gruppo del 32° Stormo, il compito di raccontare la storia dell’Aeronautica e di parlare della base di Amendola, luogo che, dalla sua nascita, ha avuto un ruolo molto importante per la sua posizione privilegiata rispetto a tanti scenari. “Nell’Aeronautica c’è un forte spirito di squadra perchè, intorno al veivolo, c’è una miriade di persone, con tante professionalità diverse chiamate a raggiungere un obiettivo“.
Il tenente colonnello dell’AM Daniele Mocio è un volto noto per la sua presenza in tv come meteorologo. “Il nostro compito è quello di fare assistenza al volo fornendo informazioni sulle condizioni che i piloti troveranno in cielo“. Questo settore è nato ancor prima dell’AM “come sistema di osservazione e scambio di dati”. Nel suo intervento, Mocio ha “smontato” tante false credenze legate al meteo, comprese quelle diffuse da siti e app, sottolineando come “il servizio meteorologico dell’Areonautica Militare diffonde previsioni a tre giorni che sono le più affidabili”. Il generale Giuseppe Cornacchia del Cesma – che ha collaborato alla realizzazione dell’evento – ha tracciato la storia del volo, dai trattati di Leonardo ai tempi attuali gettando poi uno sguardo a quello che sarà il volo nel futuro.
Parola poi a Walter Villadei, uno degli otto astronauti italiani, che, pur non avendo ancora compiuto missioni nello spazio, è sempre pronto alla chiamata per una missione. “Il mio corso da cosmonauta è iniziato nel 2011 e, da allora, sono in costante addestramento”. Villadei ha ripercorso le tappe della “conquista” dello spazio, sottolineando quanto sia stato e sia ancora importante il ruolo dell’Italia. “Siamo stati i terzi, dopo Russia e Stati Uniti, a lanciare un satellite nello spazio e, con Aeronautica Militare, Agenzia Spaziale, Università e industrie abbiamo un ruolo da protagonisti”.
Il cosmonauta italiano ha evidenziato come “andare nello spazio non sia solo una questione di tecnologia ma un’esperienza umana“, grazie ai rapporti tra persone di diversi Paesi che concorrono ad obiettivi condivisi. Illustrando le diverse fasi del duro addestramento in Russia, Villadei ha sottolineato quanto si punti sulla creazione di un gruppo. “Andare in volo e fidarsi dei nostri compagni di viaggio è essenziale“. E poi le sfide del futuro, il ritorno sulla Luna, “questa volta per restarci a lungo”, e lo sbarco su Marte. “È una frontiera lontana ma, con lo sviluppo tecnologico e scientifico, tra qualche anno potrà essere realtà”.