Un uomo è stato denunciato dai carabinieri perché nel procedimento civile di separazione ha presentato le foto della moglie in pose sessualmente esplicite (tra l’altro inviategli su sua richiesta) nelle quali si intravedrebbe sullo sfondo il disordine presente in casa.
L’assurda circostanza è accaduta in un comune della provincia ed è raccontata dai carabinieri della compagnia di Chieti: “La procedura consensuale di separazione non è sembrata essere un’opzione per i due che sin da subito, per mezzo dei propri avvocati, si sono dati battaglia a suon di accuse reciproche in sede di udienza, per addebitare l’uno all’altra le responsabilità del fallimento del matrimonio”.
“Il punto cruciale sul quale Mario fa leva è che la moglie Giulia (nomi di fantasia) non si dedicava alla cura della casa, che le stanze erano sempre in disordine e che quindi [ant_dx]la moglie non ottemperasse ai doveri che derivano dal matrimonio, per intenderci quelli contenuti nell’art. 143 del codice civile che testualmente recita: ‘Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia’”.
“Quindi per dimostrare il caos mantenuto in casa dalla moglie, Mario ritiene opportuno depositare in Tribunale un cd contenente foto in cui la Giulia si ritrae in pose sessualmente esplicite (tra l’altro inviate a Mario su sua richiesta) e nei quali si intravedrebbe sullo sfondo il disordine presente in casa”.
L’avvocato della donna prendendo visione degli atti depositati dalla controparte ha informato la propria assistita con la quale ha deciso di sporgere querela ai carabinieri per il nuovo articolo n. 612 ter del codice penale che vieta qualsiasi diffusione di immagini sessualmente esplicite senza il consenso dell’interessato, il cosiddetto revenge porn.
“Sarà la Procura di Chieti, alla quale Mario è stato denunciato, a decidere se il deposito presso l’Autorità Giudiziaria integri la fattispecie, ma nel frattempo Giulia ha chiesto la cancellazione dei file dal fascicolo”, concludono i militari.