Perde pezzi il comitato per il gemellaggio Vasto-Perth. Due membri, Maria Molino e Guido Giangiacomo, hanno lasciato l’organismo destinato a decidere come celebrare il rinnovo dell’amicizia tra la città abruzzese e la metropoli del West Australia in cui risiedono migliaia di emigranti vastesi.
Si è dimessa nei giorni scorsi Maria Molino, consigliera comunale di Avanti Vasto (la lista civica di ispirazione socialista), presidente della Commissione Affari generali e istituzionali del Consiglio comunale e, in quanto tale, componente di diritto del comitato. Nel trentennale del gemellaggio del 1989, rimangono ancora molti i punti interrogativi su come celebrare la ricorrenza. Il protocollo del rinnovo del legame simbolico tra le due città è stato firmato il 4 agosto scorso nei giardini di Palazzo d’Avalos dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, e dal secondo segretario console australiano, James Robson [LEGGI]. Per la prima volta, non sono stati due sindaci ad apporre la firma e stringersi la mano: il Comune di Perth, infatti, è commissariato.
Secondo Maria Molino, è proprio questo il punto: “Mi sono dimessa – conferma a Zonalocale – perché nutro dei dubbi circa l’opportunità di organizzare un viaggio in Australia nel momento in cui a Perth non c’è un’amministrazione comunale in carica. Chi dovrebbe accoglierci, se non c’è un sindaco?”.
Contrasti, inoltre, sarebbero emersi sui criteri di composizione della delegazione. In ogni caso, le decisioni verranno prese in Consiglio comunale, come ha chiarito di recente l’assessore ai Gemellaggi istituzionali, Luigi Marcello, e come ha chiesto il Pd tramite il segretario, Luciano Lapenna [LEGGI].
Prima di Molino aveva lasciato il comitato Guido Giangiacomo, consigliere comunale di Forza Italia: “Sui viaggi c’è da ragionare. Sono contento che si porti la questione in Consiglio comunale. Sulle spese che si vanno ad affrontare voglio vederci chiaro; per protesta, mi sono dimesso e non sono ancora stato sostituito perché, al momento, nessuno della minoranza vuol far parte del comitato, a conferma dei dubbi che ho espresso”.
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