È Marco Marra il nuovo capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Vasto. Il ruolo era vacante dal 1° agosto del 2018, quando si era dimesso Vincenzo Sputore adducendo “motivi personali”. Nel frattempo, Sputore, oltre a conservare il ruolo di consigliere comunale, è stato anche confermato consigliere e assessore provinciale.
A quasi 8 mesi dal suo ingresso nel Pd, Marra diventa il capo della pattuglia dem, composta non più da 9, ma da 8 rappresentanti nell’aula Vennitti dopo l’uscita di Nicola Tiberio, che ha aderito a Italia Viva, il neonato partito di Matteo Renzi.
Per Marra, il nuovo incarico “è assolutamente inaspettato – dice – perché mai, dopo essere entrato da poco tempo nel partito, mi sarei fatto avanti. Gli altri consiglieri tutti hanno espresso questa scelta nei miei confronti e sono stato lieto di accettare. Come avevo già detto quando avevo aderito al partito, il Pd è un gruppo plurale e lavorerò per tenerlo unito, ancor di più ora che sono stato chiamato a svolgere questo ruolo. Chi ha proposto il mio nome? È stato un giudizio espresso dai consiglieri, uno dopo l’altro, da Lembo a Lapenna, a Sputore e a tutti gli altri. Il primo a esserse contento è il sindaco, con cui il dialogo sarà costante”.
Il nome del nuovo capogruppo è stato già comunicato al presidente del Consiglio comunale, Mauro Del Piano, ma non ancora ufficializzato nell’assemblea civica, visto che oggi la seduta è andata deserta tra le forti polemiche sollevate dall’opposizione, che ha parlato di “maggioranza in crisi”.
I rappresentanti della minoranza hanno fatto notare che nell’aula c’era “la bici di Marra, ma lui no”.
“Ero in Comune questa mattina per fare, come altri, il Consiglio comunale”, replica il neo capogruppo dei democratici. “Noi della maggioranza non eravamo in 13, soglia richiesta per le sedute di prima convocazione, quindi non eravamo nella condizione per garantire da soli il numero legale e, considerati gli argomenti che avremmo voluto portare, non avremmo voluto trovarci nella condizione che le minoranze potessero uscire dall’aula e far venir meno il numero legale a seduta in corso”.
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