Nella terza vasca del Civeta gestita dalla Cupello Ambiente resta spazio per altre 280mila tonnellate di rifiuti che con un conferimento medio di 30mila annue assicurerebbe una vita dell’invaso di altri 9 anni. È uno dei dati emersi ieri mattina nella conferenza stampa tenuta a Pescara dal governatore Marco Marsilio, l’assessore Nicola Campitelli, il presidente della seconda commissione (Ambiente, Territorio e Infrastrutture), Manuele Marcovecchio, il direttore dell’Arta Abruzzo, Francesco Chiavaroli, e il commissario del consorzio intercomunale Civeta, Valerio De Vincentiis.
Sulla gestione della vasca il consorzio Civeta ha chiesto lo scioglimento del contratto con la Cupello Ambiente come rivelato dal commissario. Al di là della sua gestione (pubblica, come chiesto da più parti durante l’assemblea di ieri, o privata), per adesso il grande invaso non può ospitare altri rifiuti. I sigilli apposti nel marzo scorso in occasione del sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Vasto non permettono il conferimento di altra immondizia, ma – come ribadito anche in conferenza stampa – consentono la messa in sicurezza per evitare accadimenti come i recenti incendi.
[ant_dx]Prima o poi, la vasca sarà dissequestrata e chi la gestirà dovrà fare i conti con numerose criticità prima di tornare a conferirvi rifiuti: la membrana protettiva è infatti lacerata e il rischio è che il percolato possa venire in contatto col terreno [LEGGI], c’è una frana in atto su uno dei versanti (oltre allo scivolamento del terreno di risulta scavato in fase di realizzazione, LEGGI) e bisognerà verificare ulteriori danni causati dai roghi.
LA POLEMICA POLITICA – Per quanto riguarda la polemica politica, i rappresentanti della Regione, ieri mattina, hanno rispedito al mittente le accuse: “È incredibile che dopo anni di disattenzioni e con la Procura della Repubblica che sta scoprendo di tutto, oggi qualcuno se la prende con l’amministrazione regionale che invece sta operando con trasparenza e coinvolgendo soprattutto i sindaci del territorio – ha detto Marsilio – Con questo incendio abbiamo rischiato un’emergenza ambientale e sanitaria per l’assenza di altri spazi dove conferire i rifiuti del territorio. Questi fatti dimostrano la presenza di un sistema ancora fragile. Dobbiamo rivedere il piano regionale dei rifiuti per mettere in sicurezza il nostro sistema”.
“I prelievi non hanno riscontrato fattori inquinanti nell’aria nei centri abitati – ha aggiunto Campitelli – Non abbiamo sottovalutato il problema. Eviterei quindi di fare demagogia. Voglio ricordare che i rifiuti non hanno un colore politico: sono di tutti. La mia porta è sempre aperta a un dialogo costruttivo. L’unico interesse mio e della maggioranza è la tutela della salute dei cittadini. La discarica ha una capienza residua di circa 280mila tonnellate di rifiuti. Oggi vengono conferiti ogni anno, circa 30mila tonnellate di rifiuti da parte dei consorziati, quindi per il momento non ci sarà nessuna chiusura”.