È stata un’intensa giornata quella vissuta ieri a Vasto da Rosario Esposito La Rossa, scrittore ed editore di Napoli, fondatore della Scugnizzeria, la prima libreria di Scampia. Il progetto Coltiva la Cultura, ideato dall’insegnante Miranda Sconosciuto, lo ha portato al mattino ad incontrare gli studenti delle scuole vastesi al Mercato di Santa Chiara. Appuntamento aperto dai saluti istituzionali e dalle note del giovane pianista Emanuele Santoro, poi un “assaggio” del lavoro che gli alunni della scuola primaria Martella hanno realizzato traendo spunto dal libro di Rosario Esposito La Rossa, “Eterni Secondi”.
Il 31enne scrittore partenopeo, nel dialogo con il giornalista Giuseppe Ritucci, ha raccontato come il suo progetto ha preso corpo dopo l’uccisione del cugino Antonio Landieri, vittima innocente di camorra. Insieme alla moglie Maddalena Stornaiuolo – attrice e regista – e ad altre persone che si sono unite strada facendo, i loro sogni sono divenuti realtà. È così nata la Scugnizzeria, prima libreria di Scampia che rappresenta un luogo di aggregazione dove dare ai bambini e ai ragazzi tante possibilità e una visione del mondo differente rispetto a quella troppo spesso raccontata dai mass media. Tante le domande degli studenti presenti all’incontro traendo spunto anche dal tema del libro, Eterni Secondi, pubblicato da Einaudi Ragazzi.
[ads_dx]Nel pomeriggio Rosario ha poi dialogato gli internati della Casa Lavoro di Vasto in un intenso incontro in cui tanti sono stati gli spunti di riflessione tratti dalla sua esperienza personale e dall’incontro con le storie degli internati. A concludere la giornata l’appuntamento nella sala consiliare G.Vennitti del Comune di Vasto, dove lo scrittore è stato accolto dal sindaco Francesco Menna e dagli assessori Bosco e Marcello. Nel dialogo con Angelo Marzella, capo scout e presidente del consiglio d’istituto della scuola Rossetti, Rosario ha spiegato come “quando abbiamo intrapreso questo cammino abbiamo deciso che nessuno avrebbe deciso per noi i nostri sogni. Siamo un gruppo di ragazzi che ha ancora 30 anni e può fare ancora tanto. Nella nostra azione quotidiana cerchiamo di alzare sempre l’asticella”.
Riprendendo le parole di un grande educatore come Don Lorenzo Milani, Esposito La Rossa dice che “nell’educazione uno ne vale già la pena”. L’educazione “è tirare fuori il meglio, insegnare a non omologarsi, e cercare di lasciare un segno”. Lui e sua moglie hanno fatto “scelte radicali. Potevamo andare via da Napoli, via dall’Italia. Ma abbiamo deciso di abitare a Scampia, di far nascere e crescere nostra figlia a Scampia. Noi siamo le scelte che facciamo”. Ma lungi da lui considerarsi “eroe” o quant’altro. “Noi non siamo l’isola felice che deve salvare il mondo. A Scampia ci sono tante realtà, diciamo che tante isole felici oggi costruiscono un arcipelago”. Nel suo libro racconta venti storie di sportivi che, pur non vincendo, hanno lasciato un segno come persone. “In una società che ci vuole sempre al primo posto ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare a perdere. Con queste storie ho voluto affrontare il tema della sconfitta”.