I carabinieri forestali della stazione di Vasto hanno sequestrato il capannone, nella zona industriale di San Salvo, all’interno del quale si è sviluppato il rogo che ha interessato diversi veicoli il 15 settembre scorso [LEGGI].
I rilievi dei forestali hanno permesso di scoprire che il fabbricato mai ultimato e l’area circostante di oltre 3.300 metri quadrati era utilizzata come deposito di rifiuti speciali pericolosi e non senza le prescritte autorizzazioni.
“I rifiuti, sull’origine dei quali proseguono gli accertamenti e sui quali il proprietario dell’area non ha fornito documentazione circa la provenienza, consistono in 56 automezzi in stato di abbandono, sparsi sul piazzale o ricoverati all’interno del manufatto”, spiega una nota dei carabinieri forestali.
“Oltre ad autoveicoli integri, a carcasse di automobili e di autocarri, sono stati [ant_dx]rinvenuti cumuli di rifiuti derivanti da attività edilizia, macchinari industriali, elettrodomestici e materiali ferrosi. È stata di fatto costituita una vera e propria discarica abusiva senza adottare alcuna precauzione per la riduzione dei possibili danni ambientali. Il proprietario del terreno è stato denunciato all’autorità giudiziaria per aver realizzato una discarica in mancanza della prescritta autorizzazione e l’intera area è stata sottoposta a sequestro”.
“La realizzazione e la gestione di una discarica non autorizzata – ricordano i carabinieri – è un reato previsto dall’art.256 c.3 del Testo Unico Ambientale, punito con la pena dell’arresto da uno a tre anni e con l’ammenda da cinquemiladuecento a cinquantaduemila euro se si tratta di rifiuti pericolosi, come nel caso di specie. Per i soggetti autori dei fatti, inoltre, qualora questi siano proprietari dell’area e nel caso in cui dovessero essere condannati è prevista la confisca dell’area oggetto di discarica, salvi gli obblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghi”.